Vi abbiamo recentemente raccontato la tragica storia del paramedico lettone arso vivo, in un omicidio che assume l’identità di un crimine d’odio. E vorremmo davvero poter dire che in tante altre parti del mondo questo non succeda. Ma non è così. Un professore ed attivista gay brasiliano è stato recentemente trovato morto, ucciso in quello che sembrerebbe essere un altro attacco omofobo.
Il ritrovamento della vittima
Siamo a São João do Triunfo, città brasiliana dove il 30 Aprile scorso è stato ritrovato un corpo crivellato di colpi d’arma da fuoco e bruciato, all’interno di una macchina anch’essa carbonizzata. La vittima si chiamava Lindolfo Kosmaski ed era un professore e attivista gay di 25 anni.
Secondo il sito di informazione brasiliano Globo, la polizia ha recentemente arrestato tre sospettati di 20, 33 e 39 anni, tutti conoscenti di Kosmaski. In un inquietante parallelismo con il caso lettone, la polizia brasiliana sta ancora investigando e cercando un movente per l’omicidio. Un fatto che, secondo gli attivisti locali, assume le tinte di un vero e proprio crimine d’odio.
«Stiamo affrontando molti altri stadi di analisi dei dati, un procedimento più tecnologico, che ci porterà a scoprire i veri responsabili di questo crimine nefasto» ha commentato il capo investigatore del caso Michel Leite Pereira da Silva. La polizia ha dichiarato che Kosmaski è stato visto per l’ultima volta la sera del 30 aprile presso un bar della zona. Il giorno dopo, il suo corpo è stato trovato in una macchina carbonizzata a lato dell’autostrada. Secondo i risultati della scientifica, l’assassino ha sparato a Kosmaski 2 volte, ma non è ancora chiaro se egli fosse ancora vivo quando la macchina ha iniziato a prendere fuoco.
Una persona eccezionale
«Era una persona ben nota nella nostra regione – racconta il cugino Benedito Camargo all’ente di informazioni UOL – Prima di morire ha pagato delle birre per tutti e poi è sparito. Il suo cellulare, però, è rimasto al bar. Un amico ci ha detto che, giorni prima che venisse assassinato, Lindolfo aveva ricevuto minacce di morte».
Un ragazzo benvoluto da tantə, un insegnante e un attivista coinvolto con il partito brasiliano MST – Movimento dos Trabalhadores Sem Terra (Movimento dei Lavoratori Senza Terre), un gruppo di ispirazione marxista lottante per la giustizia sociale e riforme sui diritti della terra. In un memoriale scritto sul loro sito, il gruppo MST ha definito Kosmaski come «egli stesso un orgoglioso contadino», essendo cresciuto in un’umile famiglia di agricoltori ed avendo aiutato i suoi 5 fratelli e sorelle minori a crescere, nonché uno studente eccellente di scienze dell’educazione rurale. Una persona che, terminata l’università, è tornata a casa a prendersi cura dei suoi genitori e a continuare i suoi studi magistrali.
Ma Lindolfo Kosmaski non era solo questo. Alla data del suo omicidio, Kosmaski insegnava in 4 diverse scuole della regione del Paranà. Aveva anche tentato di candidarsi come consigliere municipale, come membro del Partito dei Lavoratori, ma senza successo. Il gruppo MST lo ha ricordato come un ragazzo «giovane, contadino, gay e pieno di sogni da realizzare», esprimendo sincera tristezza per tutto il lavoro fatto da attivista e per la sua personalità che «mancherà tantissimo».
«Era una persona nota per il proprio essere affettuoso, un sorriso sincero, il cuore aperto e con uno sguardo accattivante che catturava gli abbracci e l’amore di tutti – ha ricordato il gruppo MST – Una di quelle persone che girano il mondo, pronte ad imparare, insegnare e a condividere con il mondo. Qualcuno che la differenza nel mondo voleva davvero farla. Un’eredità di questo tipo, non potrà mai essere dimenticata o cancellata».
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