Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ritiene che il Pride sia poco rispettoso e inutile nell’attuale situazione sociale. Il commento del sindaco arriva dopo l’annuncio dell’inizio della terza edizione del FVG Pride. La parata finale della manifestazione transfrontaliera che si concluderà nella città slovena di Nova Gorica avrà, infatti, come punto di partenza proprio Gorizia.
«Qualche anno fa lo scrittore Aldo Busi, parlando del Gay Pride disse che avrebbe voluto che i dimostranti sfilassero con le tute da lavoro al posto delle paillettes – sostiene Ziberna intervistato da Udinese TV – Oggi ancora di più tale affermazione mi sembra azzeccata».
Il politico, già consigliere regionale di Forza Italia, condanna l’omofobia e ogni tipo di discriminazione e sostiene la libertà di amare chi si vuole. In virtù di questa libertà, tuttavia, sostiene che il Pride sia offensivo. «L’ostentazione provocatoria e superficiale tipica dei Gay Pride rappresenta una mancanza di rispetto verso chi vive senza sentire il bisogno di scendere in piazza con atteggiamenti ridicoli – sostiene – Si tende a rimarcare una diversità che, per il sottoscritto e per la stragrande maggioranza degli italiani non esiste».
Ziberna gioca, poi, la carta del benaltrismo, appoggiandosi alla drammatica situazione socio-economica in cui verte l’Italia. Per il sindaco, infatti, sarebbe più giusto manifestare per il diritto al lavoro che per i diritti delle minoranze, in una sorta di gerarchia dei diritti. «Oggi i diritti al lavoro di moltissime persone non vengono rispettati – conclude – Preferirei manifestazioni in cui non ci siano differenze basate sugli orientamenti sessuali, ma caratterizzate da obiettivi che riguardano i diritti di tutti. Così si abbattono veramente i confini mentali».
Peccato, però, che i Pride già si occupino dei diritti di tuttə e da anni non siano più legati a un determinato orientamento sessuale. Per abbattere i confini mentali si dovrebbero abbandonare i propri evidenti pregiudizi. Probabilmente Ziberna non è ancora pronto a farlo.
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