Lo scorso 26 febbraio, Christopher Jeanne Pierre Moreno, giovane rifugiato e attivista LGBT+ nella Capitale, è stato aggredito insieme al proprio ragazzo mentre erano in una stazione della metro insieme a un amico. I due fidanzati si stavano scambiando un bacio quando, dall’altra parte dei binari, un uomo ha inziato a inveire contro di loro dicendo di vergognarsi.
«Ma a te che ti frega?» è stata la risposta dei ragazzi, che hanno continuato a scambiarsi effusioni fino a quando l’uomo non si è avvicinato con fare minaccioso. L’aggressore «ha attraversato i binari e ci ha raggiunti, colpendo prima all’occhio il mio compagno – ha raccontato Christopher a GayNews – Impaurito, ha cercato di portarmi via e poi è fuggito. Ma io sono rimasto lì, non avendo paura di affrontarlo». Quest’ultima parte della colluttazione, ripresa da un amico, è stata pubblicata dalla testata LGBT+.
Rosario Coco, referente dell’associazione GayNet Roma, auspica che sarà possibile recuperare ulteriori immagini, vale a dire qulle delle telecamere di sicurezza. «Sfortunatamente l’iter con le forze dell’ordine non è stato facile – denuncia in un post Facebook – La polizia ha faticato a comprendere il movente omofobo ed è servita una integrazione della denuncia per mettere nero su bianco la richiesta di recuperare i video delle telecamere di sicurezza».
Le immagini, che sarebbero utili a ricostruire ciò che ha scatenato l’aggressione, rischiano di andare perdute in quanto i video vengono distrutti settimanalmente e, come denuncia Coco, «questi passaggi hanno determinato una notevole perdita di tempo», sottolineando che «la Legge Zan avrebbe certamente imposto alle autorità di accertare sin da subito l’eventuale movente dei fatti sulla base dell’odio omotransfobico».
Quello che ha coinvolto Christian e il suo ragazzo è purtroppo l’ennesimo episodio di omotransfobia. Solo alcuni giorni fa, Thomas, un ragazzo della provincia di Como, ha raccontato di essere stato preso a sassate mentre veniva ricoperto da insulti omofobi. Poche ore prima, il giovane modello vicentino Andrea Casuscelli è stato vittima di un aggressione di probabile stampo omofobo da una dozzina di adolescenti, dopo essere stato attirato con una trappola.
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