L’attrice e modella Cara Delevingne ha rivelato di aver combattuto per anni l’omofobia interiorizzata e di aver pensato al suicidio prima di abbracciare finalmente la sua sessualità. Intervistata in Goop, il podcast di Gwyneth Paltrow, Delevingne ha raccontato del periodo buio della sua adolescenza.
«Sono cresciuta in una famiglia all’antica – ha spiegato – Non conoscevo nessuno che fosse gay. Non sapevo che [le persone omosessuali] esistessero e, in realtà, penso che crescendo non mi sia accorta di essere omofoba. Mi disgustava l’idea di stare con partner dello stesso sesso – continua – Ero tipo, ‘Oh, mio Dio, non lo farei mai. È disgustoso!’».
L’attrice, che ha fatto coming out come pansessuale, ha quindi parlato della sua lotta contro la depressione. Il senso di vergogna che provava per essere una persona queer e la forte omofobia interiorizzata, la stavano per spingere, infatti, al suicidio. «Ero così infelice e non stavo seguendo la mia verità, soprattutto quando facevo la modella. – ha detto – Tutta la questione di dover entrare in una scatola mi tormentava. Sono una persona androgina. Amo essere una donna, vestirmi e fare quello che faccio, ma amo anche essere un “uomo” ruvido e capriccioso».
Dopo il coming out, come bisessuale prima, come pansessuale poi, Delevingne ha avuto diverse relazioni importanti. L’ultima di queste, quella con l’attrice Ashley Benson, si è conclusa lo scorso maggio. Prossimamente Cara sarà protagonista di Planet Sex, un documentario in sei parti che affronta i diversi aspetti della sessualità. «Se questa serie aiuterà unə giovane ad avere una conversazione più facile con i propri genitori, avremo raggiunto uno dei nostri obiettivi. – ha dichiarato in un comunicato stampa – Posso solo immaginare cosa avrebbe significato per me quando a 14 anni ho faticato a capire sentimenti che erano visti come non convenzionali o diversi».
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