Come rende noto Vladimr Luxuria sulla sua pagina Facebook, durante il consiglio comunale di Surbo, in provincia di Lecce, del 1 Febbraio, il sindaco Ronny Trio ha esortato i consiglieri al rispetto del proprio ruolo pronunciando delle parole decisamente discriminatorie.
«Vorrei che ognuno di noi si rendesse conto di cosa rappresenta e di chi rappresenta, siamo dei consiglieri comunali – ha affermato – Mi rendo conto che il Parlamento non ci ha dato buoni esempi, abbiamo visto prostitute, trans, abbiamo visto di tutto all’interno del consiglio comunale, abbiamo visto malavitosi e mafiosi». Le persone trans e sex worker vengono dunque accostate tra di loro er l’ennesima volta ma, ancor più grave, è che vengano messe in una lista di presunti cattivi esempi insieme ad individui che si macchiano dei più orrendi reati.
Immediata la replica di Giuseppe Todisco, presidente di Arcigay Salento: «Parole inaccettabili dal Sindaco di Surbo, associare le persone Trans e i/le sexworker ai mafiosi e malavitosi è assolutamente non tollerabile da nessun punto di vista, nemmeno se si trattasse di una disattenzione o di un “modo di dire”! È necessario che il Sindaco di Surbo faccia subito ammenda e si autocensuri. Ne va del rispetto delle Persone e delle Istituzioni che si rappresentano». Alla condanna si associa Luca Parente dell’associazione ACQUE – Associazione per la Cultura QUEer: «Apprendiamo che dalle istituzioni, che dovrebbero tendere all’unità e all’uguaglianza nel rispetto della costituzione, arrivano continui attacchi alla comunità Lgbtqi+. Attendiamo le immediate scuse da parte del sindaco di Surbo».
Le scuse del sindaco Ronny Trio
Dopo alcune ore dall’inizio delle contestazioni, il sindaco surbino ha pubblicato su Facebook un post di scuse, nel quale ha ammesso di essersi «lasciato andare ad una espressione che ha ingenerato un equivoco non voluto» e che non rispecchierebbe il suo pensiero.
«Mi scuso pubblicamente dunque per aver involontariamente offeso le persone trans – si legge nel post – rispetto alle quali, nonostante la frase possa indurre ad altro significato, nutro profondo rispetto e considerazione per il percorso umano di autodeterminazione intrapreso. Mi rendo conto, e ne sono addolorato, che il passaggio del mio intervento possa aver ferito molte persone, alle quali vorrei con questo mio messaggio, esprimere e rinnovare le mie più sincere scuse».
Trio si è scusato poi anche con l’ex deputata Vladimir Luxuria, facendo sapere di averla contatta e invitata a Surbo, che ha definito «una città aperta e inclusiva».
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