Continuano a perpretarsi gli atti vandalici ai simboli dei diritti LGBT+ nel nostro Paese: dopo le panchine arcobaleno deturbate a Roma, la distruzione del monumento alla memoria delle vittime dell’omocausto a Varese e la svastica disegnata sulla strada rainbow di Padova, questa notte è stata la volta del monolite installato ieri a Monza da BOA – Brianza Oltre l’Arcobaleno.
«Costruito in legno e metallo, ben avvitato e ben saldo al terreno, è stato scardinato pezzo per pezzo – fa sapere l’associazione – Questa è la prova della poca tolleranza della città nei confronti della comunità LGBTQIPA+, questa è la prova che l’ignoranza e l’odio non hanno altra arma che non sia la violenza, anche contro la bellezza di un semplice gesto artistico di presenza».
L’installazione era stata pensata dopo un episodio di omofobia che si era registrato alcune settimane fa alla stazione di Monza, nel quale un uomo è stato insultato per il suo orientamento sessuale da due ragazzi, ricevendo anche delle minacce, e aveva denunciato l’attacco alle forze dell’ordine.
L’associazione non si arrende di fronte al gesto vandalico, anzi vuole sfruttrare questo evento per sensibilizzare l’autore. «Invitiamo chiunque abbia distrutto il nostro manufatto a contattarci, a confrontarsi con noi, se ha abbastanza coraggio e coerenza per giustificare il suo gesto – si legge nel post Facebook – Siamo aperti al dialogo… e speriamo che la legge Zan sia presto approvata».
Il monolite di Brianza Oltre l’Arcobaleno
Poche ore prima dell’atto vandalico, lassociazione LGBT+ aveva installato e rivendicato il monolite rainbow con un comunicato:
Un grande monolite variopinto nel mezzo della città di Monza per affermare che SIAMO QUI e che siamo sempre stati QUI!
Nonostante la pandemia, le incertezze e le regole di distanziamento sociale, l’associazione BOA Brianza Oltre l’Arcobaleno ha continuato ad offrire i suoi servizi alla Comunità LGBTIQAP+ attraverso il suo sportello di ascolto online e le sue attività di sensibilizzazione e di sostegno alla legge Zan, contro l’omobitransfobia.
SIAMO QUI e ci vogliamo far vedere e sentire perché non possiamo fare finta di niente rispetto al GRAVE attacco di OMOFOBIA recentemente avvenuto nella stazione di Monza.
Anche se alla giunta cittadina la questione sembra non interessare, siamo qui: l’omofobia non si è fermata e anche noi NON CI FERMEREMO!
Leggi anche:
-
Gli audio omofobi choc del primario e candidato sindaco per il centrodestra: «Tutti nel forno crematorio»
-
Onda Pride: oltre il milione a Roma, resistenza queer anche a Torino, Catania e Bergamo
-
La classifica dei Paesi UE più inclusivi per i professionisti LGBTQ+: tanta strada da fare per l’Italia
-
Inclusività nell’infinito: la NASA lancia una nuova bandiera arcobaleno cosmica
-
Farida Kant: la mia esperienza a Drag Race Italia