A volte, una pratica semplice come l’autopalpazione dei testicoli potrebbe aiutarci ad affrontare in tempo una grave patologia come il cancro. I tumori al testicolo, infatti, risultano essere una delle principali cause di mortalità per neoplasie nei giovani fra i 20 e i 40 anni.
L’utilizzo della palpazione dei testicoli è uno strumento d’indagine semplice ed efficace che, se eseguito periodicamente, può aiutare ad agire in tempo. Questa guida, che non ha assolutamente lo scopo di sostituirsi alle indicazioni e alle spiegazioni del medico, ripercorre le tappe da compiere nell’autopalpazione.
Una bella doccia calda
Dopo una giornata faticosa niente è più rilassante di una bella doccia calda. Se rilassa noi, perché non dovrebbe fare altrettanto con il nostro scroto? Il calore dell’acqua avrà un vero e proprio effetto lifting sulla nostra sacca scrotale che passerà, in un batter d’occhio da rugosa a liscia e distesa.
Specchio, servo delle mie brame
Non usate gli specchi solo per girare i video zozzetti, a volte possono essere usati per qualcosa di diverso. Posizionatevi di fronte al vostro specchio preferito, in modo da aiutarvi, oltre che col tatto, anche con la vista. Rigonfiamenti sospetti, strani bozzi, possono essere sinonimo che c’è qualcosa che non va.
Uno alla volta per carità
Passiamo alla vera e propria palpazione, che non è quella che facciamo in alcune pratiche erotiche. I testicoli vanno esaminati uno alla volta, con molta attenzione e delicatezza. Indice e medio andranno messi nella zona inferiore, mentre il pollice si occuperà di quella superiore. La superficie del testicolo deve presentarsi liscia, senza noduli e, soprattutto, toccarlo non deve provocare dolore. Eventuali cambi di forma, dimensione o anche una variazione della superficie vanno segnalati al proprio medico di base o allo specialista.
Tanti tubi intrecciati
A un tocco inesperto, la parte superiore del testicolo potrebbe sembrare sospetta. Durante l’autopalpazione, infatti, si potrebbe sentire la sensazione di toccare tanti piccoli tubicini. Quello che si sta toccando è l’epididimo, la prima parte della struttura destinata al trasporto del liquido spermatico. Non bisogna, dunque, entrare in allarme. Nel caso di dubbi, però, è bene sempre e comunque rivolgersi a un medico.
Alla ricerca del varicocele perduto
Importante anche la valutazione della situazione del funicolo testicolare, ovvero l’insieme dei vasi sanguigni e nervi che attraversano lo scroto. Mentre non sarà possibile sentire al tatto nervi e arterie, quelle che riusciremo a toccare sono le vene. Se queste sono dilatate, si ha una situazione di varicocele.
Me lo scrivo sul calendario
È opportuno praticare l’autopalpazione dei testicoli almeno una volta al mese. Segnatelo sul calendario, dite al vostro assistente virtuale di ricordarvelo, disegnate dei testicoli sulle piastrelle del bagno, ma fatelo. La prevenzione è importante e una toccatina in più di certo non farà male.
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