Spinti dalle parole di Trump, anche noi di NEG Zone, per la rubrica CummingSoon, abbiamo pensato di spiare quello che accadeva nelle cabine elettorali americane. Con la visione di “Stroke The Vote”, della Men.com abbiamo forse capito quello che è veramente successo in Pen(n)sylvania.
Il film si apre con un ragazzo che, chiuso nella cabina elettorale, scatta delle foto col cellulare. Fossimo in Italia potremmo pensare all’ennesimo genio che fotografa la scheda, ma in America funziona diversamente. Benjamin Blue, infatti, fotografa il suo uccello. Ora, uno entra nella cabina, prende la sua bella matitina e vota. Pochi minuti ed esce. Invece no, Blue incurante di tutto e tutti prepara un bel servizio fotografico da postare su qualche social network.
Per emulare un noto cantante italiano, poi, lecca il pennarello in dotazione per il voto. Solo che, anziché dedicare all’atto un post su Facebook, inserisce il ben lubrificato oggetto lì dove non batte il sole. I tempi di permanenza incuriosiscono Gabriel Clark, lo scrutatore, che inizia a farsi due domande. Quale miglior modo per scoprire che cosa accade in una cabina elettorale se non fare affacciare il proprio pene nella stessa?
A quanto pare le cabine elettorali americane sono dotate di glory hole. Non un buchetto piccolino, dovuto alle tarme o alla cattiva manutenzione, ma un vero e proprio buco tondo in cui metterci mezzo chilo di salsiccia. E Gabriel Clark, signori miei, ha un mezzo kg abbondante di carne, ne sono certo.
Di certo Benjamin Blue non deve essere vegetariano perché non appena vede il gustoso boccone si fionda ad assaggiarlo dimenticando il giochetto col pennarello. Si sa, bisogna essere social oggigiorno e non c’è modo più rapido per diventare virale tra i propri follower che scattare un selfie con la banana in bocca.
Benjamin conosce bene i trucchi del mestiere e sa di certo quale hashtag usare per raggiungere il maggior numero di persone. Durante la pubblicazione dello scatto peccaminoso, però, il pene sparisce e il nostro elettore preferito torna a divertirsi col pennarello.
Ormai certo di quello che succede nella cabina elettorale, Clark apre la tendina e rimprovera il giovane per le modalità poco consone di voto. «Non puoi votare col c**o!» dice uno. «E tu non puoi irrompere in cabina elettorale e bloccare il mio voto!» risponde l’altro.
I due, così, giungono a un compromesso: Gabriel sostituirà il pennarello con la sua bella penna e Benjamin in cambio avrà il suo adesivo per far vedere che ha votato. Per dimostrare la sua buonafede, lo scrutatore appone l’adesivo proprio sulle tonde chiappe di Blue. La colla usata è a prova di saliva. Durante gli interminabili minuti di rimming l’adesivo non si stacca nemmeno con le preghiere. E, credetemi, ho pregato che ci fosse un colpo di scena. Il passivo si divertiva poco e io meno di lui. Fa addirittura un saluto militare a una stanza palesemente vuota, preso da chissà quali estasi mistica.
Finalmente la penetrazione. Anche qui si nota la scarsità di chimica tra i due attori. Uno spinge sognando di fare la spesa, l’altro finge di provare piacere pensando all’ammorbidente da comprare. Per vostra informazione, il bollino resiste anche alle spinte più forti.
Il momento migliore è il gran finale. Blue viene copiosamente e rumorosamente, macchiando ogni cosa macchiabile, compresa una scheda elettorale dichiarando palesemente la sua intenzione di voto. Clark, invece, si diletta a sporcare il viso del giovane, spiaccicandogli un altro adesivo sulla faccia perché sì. Anche qui, selfie di rito con la faccia sporca. Hashtag nofilter.
Nessun altro è entrato a votare, nessun altro era lì a controllare che le cose si svolgessero con regolarità. Il voto però l’ho visto bene e mi dispiace, caro Donald, anche in questo seggio hanno votato per i democratici.
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