Stanley Baxter, iconico attore scozzese, ha fatto coming out alla veneranda età di 94 anni autorizzando l’anticipazione della pubblicazione delle sue memorie lasciate al giornalista Brian Beacom, che aveva inizialmente deciso di autorizzare dopo la sua morte per evitare il giudizio del pubblico: il più grande incubo di tutta la sua tormentata vita, fatta di repressione e segreti.
Considerato uno dei più grandi intrattenitori del Regno Unito, Baxter è stato per molto tempo un artista a tutto tondo, capace di ballare e di cantare, ma soprattutto è stato il primo a osare l’imitazione della Regina sul piccolo schermo, scandalizzando e divertendo la nazione. Dietro agli sketch del comico, per molti anni sposato con una donna, nessuno poteva immaginare una vita infelice a causa di un segreto che, per via del contesto sociale e culturale in cui è vissuto, non aveva la forza rivelare. Dalle parole di Baxter, raccolte nel libro The Real Stanley Baxter, si coglie quanto ancora oggi non abbia accettato la propria omosessualità.
«Oggigiorno ci sono molte persone gay che sono abbastanza a loro agio con la loro sessualità – afferma – Io non lo sono. Non ho mai voluto essere gay. Ancora [oggi] no. Chiunque sarebbe pazzo a scegliere di vivere una vita così difficile. La verità è che non voglio essere me stesso». Ragion per cui, da 25 anni vive lontano dagli schermi, nel proprio appartamento nell’Highgate Village, a nord di Londra.
La difficile vita di Stanley Baxter
L’attore ha raccontato di sapere da molto tempo di essere gay. Se le nuove generazioni lo hanno capito guardando in TV Luke Evans o Leonardo DiCaprio, Stanley ha raccontato che al cinema club del sabato mattina non riusciva a staccare gli occhi dal seminudo Johnny Weissmuller nei panni di Tarzan, anziché da Jane, interpretata dall’attrice Maureen O’Sullivan.
Baxter riuscì a interpretare meglio quei primi segnali quando conobbe Bill, un compagno di scuola che andava a trovare a casa, e con cui passava molto tempo a parlare di arte e di filosofia. «Ero innamorato di Bill – afferma – ma di certo lui non era innamorato di me. Probabilmente sapeva cosa provassi per lui. Anche se passavamo molto tempo nei letti l’uno dell’altro, non succedeva niente». Poi, un giorno, qualcosa è successo. «Era come una corrente elettrica da 3000 volt che mi attraversava – racconta l’attore – In quel momento, ho pensato che il mondo fosse cambiato. Successivamente, gli ho sussultato: “L’hai già fatto prima?”. E lui ha detto sprezzante: “Oh sì, l’ho fatto con tutti i miei amici”». Bill respinse sentimentalmente Stanley, affermando si trattasse di una sperimentazione sessuale, ed ebbe delle relazioni con delle ragazze, per poi morire a soli 26 anni: fu il primo grande dolore per l’attore.
Dopo diversi anni, l’attore conobbe i primi uomini dichiaratamente omosessuali durante la propria esperienza lavorativa per la Combined Services Entertainment, l’unità di intrattenimento dell’arma britannica, ma respinse l’idea di far parte di quel mondo «tutto fazzoletti di chiffon, trucco e balze».
Un matrimonio tormentato
La repressione della propria sessualità, porta Stanley a desiderare il matrimonio con una donna, Moira Robertson, conosciuta nell’ambiente lavorativo. «Mi piaceva – spiega – Ho ammirato quanto fosse alla moda. Era molto più bohémien di me. Siamo stati amanti. In parte era una sensazione di poter mostrare agli altri di essere eterosessuale».
Un giorno, attanagliato dai sensi di colpa, Stanley decise di dire alla sua futura moglie di aver avuto solo amanti uomini prima di lei. La reazione di Moira fu drammatica: corse alla finestra, si arrampicò sul davanzale e urlò che non avrebbe avuto nessun altro uomo se non lui. Davanti a quella scena, Baxter promise di sposarla. «È stata una vera debolezza da parte mia – confida oggi – Avava intuito in modo errato cosa significasse stare insieme a un uomo gay».
Ben presto, l’attore decise di disattendere la promessa di fedeltà. «Non potevo sopportare periodi molto lunghi senza andare a letto con gli uomini – confida – Per fortuna Moira è stata molto comprensiva. Se c’era qualcuno a cui fossi interessato, potevo portarlo a casa. Ed è stata molto brava a permettere loro di andare a letto con me. Andava in camera nostra e mi lasciava prendere quella di fronte». Negli anni successivi, la salute mentale di sua moglie andava deteriorandosi, per quel matrimonio insoddisfacente e perché l’attore non voleva avere figli. «Non volevo mettere al mondo nessun bambino che avesse sofferto quello che ho sofferto io – spiega – Un bambino sarebbe sicuramente cresciuto con problemi e avrebbe assunto droghe».
Arrivò poi la fama, ma si rivelò un’arma a doppio taglio dato che esponeva a rischi maggiori il segreto dell’attore. Gli atti omosessuali erano ancora reato e fare del cruising nei bagni del Madras Place, a Londra, costarono a Baxter l’arresto. L’attore vedeva già finita la propria carriera di fronte a uno scandalo del genere, ma il suo agente gli suggerì di ingaggiare un famoso avvocato, David Jacobs, che aveva recentemente vinto una causa per diffamazione contro un giornale che aveva insinuato l’omosessualità di un altro intrattenitore. Stanley riuscì a vincere la causa.
Stanley cercò di ricorrere alle terapie riparative per “curarsi” dall’omosessualità, ma fu – ovviamente – un tentativo che non ha avuto l’esito desiderato. Baxter disse quindi a Moira che era ora di mettere fine alla loro storia, ma nonostante i due continuavano a frequentarsi, la donna tentò di suicidarsi nella propria vasca da bagno, ma fu fortunatamente salvata dall’allarme lanciato da un amico e dal soccorso dei medici. L’attore ebbe una relazione con un uomo 18 anni più giovane di lui, Marcus, che instaurò un rapporto di amicizia con sua moglie. Moira morì overdose a 69 anni, dopo esserle stata diagnosticata la schizofrenia, lasciando Stanley tra mille rimorsi.
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