Secondo uno studio condotto dall’organizzazione Trevor Project, un adolescente LGBT+ su dieci si identifica come asessuale. La ricerca, rilasciata durante l’Asexual Awareness Week (25-31 Ottobre), si preoccupa di dare luce alle crescenti richieste di maggiore visibilità da parte della comunità ace.
Lo studio
L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 40mila giovani appartenenti alla comunità LGBT+. Tutti erano residenti negli Stati Uniti e avevano un’età compresa tra i 13 e i 24 anni. Ben il 10% di essi ha affermato di identificarsi in qualche forma di asessualità. Ai giovani asessuali sono state quindi fornite ulteriori opzioni per descrivere meglio il modo in cui si identificassero.
Il 15% dei giovani asessuali si identifica come demisessuale, cioè sperimentano attrazione sessuale solo dopo aver conosciuto qualcuno. Il 9% si identifica anche come gray-sessuale, un termine che indica una persona nella zona intermedia tra allosessualità e asessualità, che sperimenta un’attrazione sessuale rara.
Il 9% dei giovani asessuali intervistati è poliamoroso e molti hanno scelto etichette di attrazione romantica come panromantico (20%), biromantico (17%) e aromantico (13%). È bene ricordare che l’attrazione sessuale è solo un tipo di attrazione. Una persona può ancora essere attratta fisicamente o emotivamente da qualcuno ed essere coinvolta in attività romantiche come appuntamenti, relazioni o matrimoni.
Secondo la ricerca, giovani trans e non-binary hanno maggiori probabilità di identificarsi come asessuale. Mentre solo il 25% della popolazione complessiva studiata è trans o non binaria, il 41% dei giovani ace lo è, con un altro 13% che si chiede se lo sia. Nello specifico, lo studio ha rilevato che il 3% degli uomini cis e il 9% delle donne cis si identificano come asessuale, mentre lo sono il 13% degli uomini e il 6% delle donne trans. Anche il 20% dei giovani non binary e il 15% di coloro che stavano mettendo in dubbio il proprio genere ha dichiarato di essere ace.
Alcuni dati preoccupanti
Utilizzando i dati del sondaggio nazionale 2020 del progetto Trevor sulla salute mentale dei giovani LGBTQ+, lo studio ha anche trovato alcune notizie preoccupanti. Secondo la ricerca, infatti, i giovani asessuali hanno maggiori probabilità rispetto alla popolazione giovanile LGBTQ+ complessiva di essere sia ansiosi che depressi.
Il 75% dei giovani ace ha dichiarato di provare sintomi di disturbo d’ansia generalizzato, rispetto al 68% del campione complessivo, e il 61% ha dichiarato di essere depresso rispetto al 55% della popolazione giovanile LGBTQ + complessiva. Anche i tassi di tentativi di suicidio risultano molto alti, ben il 13%.
Questi dati non significano, ovviamente, che una persona asessuale non possa essere felice, ma sono indicativi del minority stress a cui questa minoranza sessuale è sottoposta, con discriminazioni a volte anche interne alla comunità LGBTQ+. Alla luce di questo, è importante dare visibilità a questo orientamento sessuale tramite la celebrazione dell’Asexual Awareness Week e la rappresentazione di persone e personaggi asessuali nei media.
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