Dorian Electra ha lanciato oggi il suo nuovo album “My Agenda”, un titolo provocatorio nei confronti della fantomatica “agenda gay”, espressione introdotta dalla destra cristiana per ostacolare il riconoscimento dei diritti LGBT+ con teorie complottiste come la teoria gender, la lobby gay e l’omosessualizzazione della società.
L’artista statunitense ha quindi inciso di esorcizzare quest’arma usata dagli ultrareligiosi contro le minoranze sessuali incidendo un brano eponimo, con due collaborazioni d’eccezione: gli iconici Village People di YMCA e le Pussy Riot, il collettivo punk rock russo femminista diventato famoso per alcune proteste pubbliche nei confronti di Putin, del Papa e di altri esponenti politici.
«La mia agenda potrebbe offenderti – cantano Dorian e i Village People nel ritornello – [Sono] qua fuori a flettere le mie bretelle arcobaleno, la mia agenda ti infetterà». Non mancano i riferimenti a due delle nazioni che si sono contraddistinte per la persecuzione delle persone LGBT+, la Cecenia e l’Uganda, citate tra i versi in russo delle Pussy Riot.
«Ero gay prima di vedere questo – assicura un fan sotto al lyric video “My Agenda” – ora sono gay al quadrato». Un altro ironizza: «È ufficiale. Se mostri questo a una persona etero, diventa immediatamente gay». «Vedo un sacco di persone LGBT+ sentirsi rappresentate in questa canzone è sono felice per loro – aggiunge un utente – ma essendo una persona che legge troppe teorie complottistiche insane tra la fine degli anni ’90 e gli anni 2000, mi sento rappresentato anch’io».
Il secondo album di Dorian Electra, anticipato da 4 singoli, affronta in modo eclettico e irriverente i temi della mascolinità tossica e dell’incel culture. Lo fa con il suo inconfondibile sound electro-pop, lo stesso che ha assicurato all’artista un posto nella top 10 delle canzoni LGBT+ dello scorso decennio.
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