Omicidio di Caivano, Ciro racconta a Carta Bianca la sua storia con Maria Paola

Nella puntata di ieri di Carta Bianca, è stato invervistato Ciro Migliore, il giovane ragazzo coinvolto suo malgrado nella tragedia di Caivano che ha visto la morte della sua fidanzata Maria Paola. A essere accusato di omicidio preterintenzionale per futili motivi è il fratello della ragazza, che non accettando la relazione della sorella avrebbe provocato l’incidente stradale nel quale Ciro e Maria Paola sono caduti dalla moto e lei ha perso la vita.

L’intervista è iniziata con una toccante lettera, letta da Bianca Berlinguer, che Maria Paola scrisse a Ciro quando si accorse di provare dei sentimenti nei suoi confronti. Il 22enne ha avuto modo di spiegare che la loro relazione non era benvoluta dalla famiglia della ragazza, che vedeva in Ciro una donna e quindi non capace di garantire un futuro a Maria Paola. I due giovani non si sono però mai arresi. Dopo non essersi visti né sentiti per un mese, in quanto la famiglia le aveva tolto il telefono, hanno ripreso a chiamarsi non appena lei ha avuto l’occasione e si vadevano dal balcone, come un Romeo e una Giulietta moderni.

«A 18 anni lei voleva scappare – aggiunge il ragazzo – ma l’hanno scoperto e l’hanno picchiata. Me lo disse lei quando ci siamo rivisti». I due si sono poi trasferiti ad Acerra, dove hanno vissuto insieme per 23 giorni prima del tragico 11 settembre. Poi il racconto dell’incidente: «Noi stavamo tornando ad Acerra, ho visto il fratello dietro di me che mi ha affiancato dicendo “fermati” e mi spingeva col piede. Ho avuto paura, ma non per lei, non per me. Mi sono messo a correre, ma lui ci seguiva e ci spingeva col piede». Dopo la caduta, il fratello di Maria Paola ha picchiato Ciro, costringendolo a scappare via, senza sapere che aveva perso la donna che amava.

L’intervistato ha poi raccontato che torna spesso sul luogo in cui la sua amata è venuta a mancare. «Ci vado sempre, ci vado ogni settimana – ha affermato – tolgo i fiori secchi, pulisco un po’ e metto quelli nuovi». Oltre alla visita a quel luogo che l’ha separati, Ciro ricorda Maria Paola con un anello al dito, che ha promesso che porterà con sè per sempre.

La conduttrice ha infine approfittato della testimonianza del giovane per parlare di identità di genere. «Mi sono accorto a 15 anni – ha raccontato Ciro – quando mi guardavo allo specchio non mi piaceva il mio corpo. Ho avuto poi la conferma quando ho baciato un ragazzo, non era per me. Mi sentivo già uomo, ho provato questa cosa per far felice mia madre, ma dovevo pensare prima alla mia felicità. Mia madre lo ha capito da sola, ma non mi ha mai detto niente, piangeva solo davanti alle sue amiche. Ma ha pensato alla mia felicità e mi ha accettato».

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