Ursula von der Leyen ammonisce la Polonia: «Non c’è spazio in Europa per zone LGBT-free»

Tra i temi trattati da Ursula von der Leyen nel primo discorso sullo stato dell’UE, tenutosi oggi, c’è quello dell’omotransfobia e dei crimini d’odio. La presidente della commisione europea ha sottolineato che «l’odio non va tollerato», annunciando che verrà proposto «di allungare la lista dei crimini di incitamento all’odio, sia che si tratti di matrice razziale, di genere o di orientamento sessuale».

La politica tedesca si è poi concentrata sull’oppressione delle istituzioni polacche nei confronti delle minoranze sessuali. «Essere te stesso non è un’ideologia, è la tua identità – ha premesso von der Leyen – e nessuno può portartela via. Voglio essere chiara: le zone libere da LGBTQI sono zone libere da umanità e non trovano posto nella nostra Unione».

Il discorso della presidente, che arriva all’indomani di un’iniziativa simbolica di 32 eurodeputati a supporto dei diritti LGBT+, ha anche toccato il tema dell’omogenitorialità, diritto che ancora non è riconosciuto da molti Paesi europei. «Chiederò il mutuo riconoscimento dello status familiare – ha affermato – perchè se si è genitore in un Paese, si è genitore in ogni Paese [dell’Unione Europea]».

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