Valentina Petrillo è una velocista trans e quest’anno gareggerà ai Campionati italiani Paralimpici di Jesolo, passo importante per la qualifica alle olimpiadi di Tokyo. Già vincitrice di 11 titoli italiani dal 2016 al 2018, Valentina è ipovedente e determinata a vivere il suo sogno olimpico, nonostante le difficoltà burocratiche alle quali la popolazione trans è tristemente abituata.
“5 nanomoli” non è solo la quantità di testosterone per litro di sangue che ti rende donna agli occhi del Comitato Olimpico, è anche il titolo del documentario in fase di produzione da parte di ETHNOS – Gruppo Trans ASP che racconta la storia di Valentina verso Tokyo.
Non è stato facile per l’atleta ottenere il riconoscimento come donna da parte della Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpivi e Sperimentali). Il presidente dell’associazione, Sandrino Porru in merito dichiara che «L’impegno della federazione è stato grande, per dare una risposta a chi ha vissuto e vive una situazione di difficoltà riguardo la questione di genere. Ciò avvalora l’importanza del rispetto della diversità di ognuno di noi, disabilità compresa».
Valentina racconta la sua storia al podcast “Trans Sporter Room”, correre per lei è sempre stato tutto e le sue gambe sono uno strumento importante per convivere con la sua disabilità, e il supporto ricevuto dalla famiglia durante la sua transizione, ma non solo, anche il sostegno del Gruppo Trans Bologna e le difficolta ad allenarsi durante la quarantena.
Aspettando le olimpiadi di Tokyo 2021, facciamo tutti gli scongiuri sportivi del caso, sperandoci che sia solo la prima di una lunga serie di atlete e atleti a rappresentare non solo una nazione ma un idea di inclusione che va ben oltre le barriere geografiche e di genere.
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