Emiliano, o meglio Padre Emiliano, è un frate omosessuale appartenente all’Ordine dei Francescani della Carità. Per Padre Emiliano, omosessualità e fede possono coesistere e l’amore tra persone dello stesso sesso non è da condannare, al contrario di quanto affermato dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Emiliano ha sempre sentito il desiderio di essere sacerdote e servire con amore e umiltà il prossimo, tanto da avvicinarsi dapprima alla famiglia religiosa dei Passionisti e quindi a quella francescana dell’Immacolata. «Esperienze non andate bene – ci raccoIlnta – Quando, nel 2017, conobbi il mondo del cattolicesimo indipendente decisi di conoscerlo e di raggiungere la meta. Nel febbraio 2018 sono stato ordinato Diacono e nel dicembre 2018 sacerdote».
Padre Emiliano fa parte, infatti, della Chiesa Cattolica Apostolica di Cristo, una Chiesa indipendente che accoglie tutti in modo indistinto, senza badare a etnia, genere o orientamento sessuale. «Il Signore, durante l’Ultima Cena, disse “Prendete e mangiatene tutti”, non fece distinzione tra chi sì e chi no – ci dice – In molte occasioni il clero non assolve la persona LGBT che chiede in confessione la remissione delle colpe e questo credo sia un grave atto di non amore verso chi, invece, deve essere accolto, capito e ascoltato».
Un’altra importante differenza la fa l’intromissione della Chiesa nel campo politico, cosa da cui la Chiesa Cattolica Apostolica di Cristo prende le distanze. «Come sempre quando si decide di avviare discussioni nel Governo a proposito di diritti civili, ecco il consiglio velato da parte della CEI di non approvare tale legge perchè ritenuta liberticida – dice Padre Emiliano riferendosi alla recente nota della CEI a proposito della legge contro l’omotransfobia – Sono convinto che la Chiesa debba fare la Chiesa e che il Governo di uno Stato laico debba provvedere a delle leggi che tutelino tutti i cittadini. La Chiesa non può permettersi di fare ingerenza su questioni che non riguardano tematiche spirituali».
«Sono certo che il Signore non potrà darci una condanna, perché siamo Sua creazione – continua – Ci conosce ancora prima che fossimo formati nel grembo materno. Se è vero ciò che è sempre stato detto dalla Chiasa Cattolica Romana, non avrebbe permesso che noi LGBT venissimo al mondo».
La Chiesa Cattolica di Cristo, ammette al sacerdozio chiunque si senta chiamato, perché tutti hanno uguale dignità di fronte al Signore. Non essendo un clero retribuito, i sacerdoti possono lavorare per vivere e crearsi una famiglia. «La castità non è contemplata nel piano di Dio, ci ha donato l’aspetto del piacere sessuale e e rinnegarlo sarebbe rifiutare uno dei doni pià belli fatti nell’atto della creazione – ci dice – Attualmente vivo single, ma sono certo che lì fuori c’è qualcuno che aspetta di ricevere il mio amore. Spero che la Chiesa Cattolica Romana si apra e accolga il mondo LGBT dialogando con esso. Mi aspetto che un giorno tutte le persone LGBT possano sentirsi libere di vivere alla luce del sole».
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