Con l’arrivo dell’estate non accennano a placarsi gli episodi di omofobia e razzismo in tutta Italia: questa volta la notizia arriva da Chiaverano, piccolo comune del Canavese, nella Città Metropolitana di Torino, dove domenica scorsa si è sfiorata la rissa per futili ragioni.
Motivo del contendere, un’auto parcheggiata male nel posteggio di un ristorante affacciato sul Lago Sirio, piccolo specchio d’acqua diviso tra i comuni di Ivrea e Chiaverano, molto affollato durante la bella stagione. Secondo la ricostruzione dei fatti, il proprietario di una delle automobili parcheggiate sarebbe entrato nel locale visibilmente alterato, per via del passaggio ostruito da un altro veicolo: da quel momento il nervosismo ha iniziato a divampare, inducendo il titolare del ristorante a far intervenire due propri dipendenti per ripristinare la calma.
Tuttavia, questo gesto ha scatenato una vera e propria escalation d’insulti e violenza verbale da parte dell’automobilista: un cameriere è stato apostrofato con epiteti razzisti (“ne**o di me**a”), in quanto di colore, mentre all’altro è stata riservata l’immancabile omofobia (“ric**ione del ca**o”). L’ennesimo episodio degradante che ha lasciato allibito il ristoratore stesso, dettosi “profondamente schifato dalle parole rivolte ai miei dipendenti, uno insultato perché di colore, l’altro oggetto di disciminazioni omofobe.[…] Sono stati insultati come mai avrei voluto e pensato di sentire con le mie orecchie, nel 2020”. L’episodio si è comunque concluso senza alcuna denuncia.
Il caso di omofobia e razzismo a Chiaverano, purtroppo, non è stato l’unico del genere questa settimana. Mercoledì scorso, l’attivista Lorenzo Donnoli delle 6000 sardine è stato aggredito verbalmente con epiteti omofobi dopo aver difeso un ragazzo di origini indiane dagli insulti omofobi. In attesa che il disegno di legge contro l’omotransfobia arrivi in Aula alla Camera, la mappa dell’omotransfobia continua ad espandersi.
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