Il Comune di Pescara continua a far discutere per l’atteggiamento poco inclusivo nei confronti dei propri cittadini LGBT+. Dopo che, nell’arco di una settimana, l’amministrazione di centrodestra ha negato al Pride la centrale Piazza Primo Maggio e dopo aver votato contro la mozione affinché il Comune si costituisse parte civile nell’eventuale processo in seguito a un’aggressione omofoba, ora autorizza la manifestazione in pieno centro del Family Day contro il ddl Zan.
Oltre il danno, la beffa. La manifestazione del Family Day, che prende il nome di Restiamo Liberi e che dovrebbe tenersi in 100 città italiane, a Pescara si svolgerà il prossimo 12 luglio in Piazza Salotto, a circa 100 metri dal luogo del pestaggio di giovedì scorso ai danni di una coppia gay, con uno dei due ragazzi finito in ospedale con una mandibola rotta e 30 giorni di prognosi.
«Abbiamo appreso sgomenti della concessione di Piazza Salotto a una manifestazione di protesta contro la legge sull’omo-bi-transfobia – spiegano gli esponendi dell’oppsizione – La manifestazione si chiama ‘Restiamo liberi’, come se libertà fosse odiare, perseguitare, pestare. Ricordiamo che a poche centinaia di metri un’altra piazza, Largo Mediterraneo, era stata negata pochi giorni fa al Pride Abruzzo. Pescara è la città che suo malgrado ha fatto da sfondo all’aggressione omofobica e deve dire no a ogni forma di intolleranza. Pescara non è la città dell’omofobia e non lo sarà mai».
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