Attorno alla figura di Gesù Cristo, ci sono sempre stati numerosi dibattiti sia a livello morale/religioso, che a livello scientifico, ma su una cosa tutti sembrano trovare un terreno comune: è piuttosto audace girare un film anche solo ispirato alla vita di Gesù, andandone a modificare qualche dettaglio.
Numerose critiche furono già fatte nel 2004 con La Passione di Cristo (per l’eccessiva violenza e per le accuse di antisemitismo), nel 2019 con A Primeira Tentação de Cristo (film brasiliano, uscito su Netflix, che ha scatenato le polemiche a causa dell’omosessualità ritratta di Gesù stesso) e nuovamente, oggi, le maggiori associazioni ultracattoliche americane si scontrano verso il film Habit in cui Paris Jackson, figlia bisessuale dichiarata del compianto “re del pop” Michael Jackson, interpreta proprio.
Secondo le associazioni ultracattoliche, che riprendono notizie non confermate dalla produzione, Gesù sarebbe ritratto come una lesbica che si abbandona ad effusioni con un’altra donna e dunque questo darebbe «una falsa immagine della figura storica e biblica di Gesù Cristo».
Dalle prime immagini del film indipendente, diretto da Janell Shirtcliff e attualmente in post-produzione, si nota che nella sua versione femminile e modernizzata il Salvatore indossa una tunica tradizionale, dei gioielli e un piercing al naso. La trama, invece, vede la protagonista, interpretata da Bella Thorne, una ragazza intelligente e scaltra, ma anche molto devota a Cristo, che, restando invischiata in una storia di droga, si traveste da suora per riuscire a scapparne.
«Questo film dimostra l’arroganza delle compagnie di produzione cinematografiche e il loro completo disprezzo per la fede dei cristiani» dichiara l’associazione One Million Moms, parte del gruppo fondamentalista cristiano American Family Association, nella petizione da 40 mila firmatari diretta alla compagnia di produzione Elevated Films.
Ma non è la sola petizione esistente: infatti la rivista di ispirazione cristiana dedicata alle notizie di cinema, Movieguide, ne ha creata un’altra dal titolo “Stop Hollywood’s attack on Jesus” che ha raccolto 100 mila firme, con l’obiettivo di arrivare a recuperarne 150 mila in totale, sempre con l’intento di fermare il rilascio del film nelle sale di tutto il mondo.
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