Ieri sera, Laura Boldrini ha omaggiato George Floyd e tutte le vittime di discriminazione, presenti anche nel nostro Paese, inginocchiandosi alla Camera durante il proprio intervento insieme ad altri esponenti del PD.
«Ritengo importante, anzi, direi doveroso che in questo luogo, che è il cuore della democrazia italiana – ha affermato la deputata – venga ricordato George Floyd, ucciso brutalmente da un agente di polizia a Minneapolis il 25 maggio scorso».
Riprendendo la frase simbolo dell’omicidio di Floyd, “I can’t breathe”, Boldrini ha a quel punto recitato un discorso pronunciato nel corso di una manifestazione del Black Lives Matter in Piazza del Popolo a Roma: «Io non respiro perché sono donna. Io non respiro perché sono disabile. Io non respiro perché sono immigrata. Io non respiro perché sono ebrea. Io non respiro perché sono musulmana. Io non respiro perché sono gay. Io non respiro perché sono lesbica. Io non respiro perché ho la pelle nera».
Insieme a lei, si è inginocchiato l’onorevole Alessandro Zan, il primo firmatario della legge contro l’omotransfobia che il prossimo mese verrà discussa alla Camera, di cui Boldrini è una dei principali promotori del pdl.
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