Sono tempi neri per Forza Nuova, e no, non nel senso auspecato dal partito politico neofascista e anti gay, che dopo essere stato bandito da Zuckerberg dai suoi social, sabato scorso ha dato vita a una grottesca rissa tra gli stessi militanti che hanno partecipato alla prima manifestazione post lockdown.
Sembrerebbe, infatti, esserci molto di più dietro allo scontro nato da uno spintone dato da uno dei leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, al blogger nazionalista Simone Carabella, che stava rilasciando delle dichiarazioni alla stampa contro le indicazioni date dagli organizzatori della manifestazione. In un articolo per Linkiesta, il giornalista Carlo Valeri mette in relazione la rissa con le tensioni interne nate dopo l’espulsione di un militante per un presunto gossip a sfondo omosessuale.
Tutto inizia quattro anni fa, quando volano delle accuse di omosessualità – peccato imperdonabile considerate le posizioni estremamente omofobe di Forza Nuova – da parte di una militante nei confronti di uno degli indagati per il finto funerale inscenato a Cesena contro una delle prime unioni civili. Un’accusa che, se fondata, finirebbe direttamente sotto alla voce “omofobia interiorizzata” nei manuali di psicologia.
Omosessualità o meno, secondo quanto raccontato da alcuni ex militanti e riportato da L’Espresso, quella storia – secondo loro del tutto falsa – sarebbe stata usata dal leader Roberto Fiore per espellere da Forza Nuova due suoi contestatori per “gravi motivi di indegnità”: il presunto omosessuale e una militante che, pur sapendo, non aveva avvertito i vertici del partito. Una decisione che non è piaciuta a molti ed è stata riassunta da Massimiliano Coccia come: «lo stigma dell’omosessualità presunta diviene materia di pubblico ludibrio e arma di delegittimazione politica».
Probabilmente non è stato tanto lo stigma dell’omosessualità a far indignare coloro che dopo quell’azione hanno deciso di abbandonare il gruppo, quanto il suo utilizzo strumentale per combattere l’avversario. Questo, insieme all’esuberanza di Castellino, ha portato decine di sezioni locali sparse per l’Italia ad abbandonare Forza Nuova. «Fiore ha preferito Castellino a tutti noi cacciando via dei militanti fedeli e degni con una accusa infamante» ha dichiarato un ex militante a L’Espresso, aggiungendo un’ignorante precisazione: «Non ho niente contro i gay, alla fine tutte le malattie si curano».
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