Omotransfobia, a DiMartedì Floris parla di «scelte di carattere sessuale»

Nella puntata di ieri del talk show politico DiMartedì (che potete recuperare sul sito ufficiale), il conduttore Giovanni Floris ha posto più volte delle domande ai suoi ospiti riguardo la proposta di legge contro l’omotransfobia, calendarizzata alla Camera dei Deputati per il prossimo luglio, non senza qualche gaffe.

Intervistando sulla questione lo scrittore Corrado Augias, il presentatore ha osservato: «Ci sarà anche la questione dell’omofobia, il disegno di legge contro le prese di posizione che tendono a ghettizzare, a emarginare, le persone che fanno scelte di carattere sessuale diverse. Questo sarà un tema che dividerà il Paese».

Un commento che ha fatto stupire negativamente alcuni spettatori, vista la precisione con cui Floris affronta solitamente gli argomenti politici: l’orientamento sessuale e l’identità di genere non possono ancora essere definiti, nel 2020, delle «scelte». Ed è un errore pericoloso, perché sottende il messaggio che si può decidere di non essere omosessuali, bisessuali o transgender, cosa che già pensa una parte degli studenti intervistati in una recente indagine condotta nelle scuole superiori del Lazio. Poco preciso è anche parlare di «prese di posizione», in quanto la legge non andrà a vietare e punire le opinioni, ma i crimini e i discorsi di incitamento all’odio omotransfobico.

Alla gaffe di Floris ne è seguita una di Augias, o almeno così poteva sembrare, dato che il conduttore ha dovuto intervenire con una precisazione. L’autore di Quel treno da Vienna, a un certo punto afferma: «C’è una parte dello schieramento politico che si appoggia su ben noti ambienti ecclesiastici, che hanno in odio… Detestano… Respingono… Ecco, respingono le deviazioni sessuali». Non è chiaro se fosse un lapsus o un virgolettato, fatto sta che Floris sottolinea: «Quelle che vengono definite da loro “deviazioni sessuali». A parte questo, l’intervento di Augias sembra a favore della legge, infatti continua: «Come vengono definite da loro… Legati come sono a un conceto tradizionale uomo-donna, bambino-bambina. Può piacere o no, a persone di una certa età o non aggiornatissime, ma il mondo ormai è questo, non si può polemizzare col mondo come va. Il mondo va. Tu puoi dire “Io però preferirei”, ma ti devi fermare lì».

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Tornando sulle «scelte di carattere sessuale», una gaffe simile era stata fatta da Roberto Fico nel suo tweet in occasione della giornata mondiale contro l’omobitransfobia, scrivendo di «scelte di amore e orientamento sessuale». Il Presidente della Camera, tra gli ospiti di ieri sera a DiMartedì, ha speso anch’egli parole a favore della proposta di legge. «Quando si parla di discriminazioni siamo coinvolti tutti e dobbiamo superarle – ha affermato Fico – Dobbiamo andare avanti in una discussione in Parlamento. Il Parlamento che oggi deve lavorare nella normalità deve poter parlare anche dei disegni di legge normali».