Lo scorso 29 aprile, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha pubblicato un post su Facebook in cui critica l’OMS accusando, senza citare fonti, l’istituto dell’ONU di promuovere la masturbazione infantile e l’omosessualità.
«Questa è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che molti dicono dovrei seguire nel caso del coronavirus – ha esordito – Dovremmo quindi seguire anche le sue linee guida sulle politiche educative?».
Bolsonaro dettaglia, quindi, le presunte raccomandazioni dell’OMS per i bambini da 0 a 4 anni. «Soddisfazione e piacere nel toccare il proprio corpo, esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio, nel contesto del “giocare al dottore”. I bambini hanno sentimenti sessuali anche nella prima infanzia». Successivamente passa ai bambini dai 4 ai 6 anni a cui sarebbe raccomandato avere «un’identità di genere positiva; divertimento e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione nella prima infanzia; relazioni omosessuali». Infine Bolsonaro cita le linee guida per i giovani tra i 9 ei 12 anni: «Prima esperienza sessuale».
Poco dopo, quando gli è stato fatto notare che stava condividendo l’ennesima fake news, il presidente ha cancellato il post che, nel frattempo, aveva fatto il giro del mondo. La guida citata da Bolsonaro esiste davvero ed è stata pubblicata nel 2010 dal Centro Federale per l’Educazione Sanitaria in Germania, in collaborazione con l’ufficio europeo dell’OMS. Il testo, tuttavia, non è rivolto ai bambini, bensì ai genitori, con l’obiettivo di aiutarli nell’educazione dei loro figli.
Secondo l’OMS, i bambini di 2 e 3 anni sono curiosi del proprio corpo. Cominciano a rendersi conto di essere diversi dagli altri bambini e adulti e di avere un’idea di cosa significhi essere un ragazzo o una ragazza. Quindi è più o meno in questa fase che sviluppano anche la loro identità di genere. Poiché sono più interessati a scoprire i propri corpi, è comune che i bambini tocchino i loro organi sessuali e vogliano mostrarli ad altri bambini e adulti. La guida dell’OMS non dice, ovviamente, ai genitori di incoraggiare i propri figli a farlo, ma di parlare con loro di questa fase e dire loro che questo è normale.
Colpire in un colpo solo l’OMS, che raccomanda l’isolamento per fronteggiare la pandemia, e le persone omosessuali, da sempre osteggiate da parte del presidente, era un’occasione troppo ghiotta, però. La mossa del presidente brasiliano voleva screditare la credibilità dell’OMS facendo leva sull’omofobia e sul tema delicato dell’educazione sessuale, al fine di giustificare le proprie politiche che vanno in direzione opposta rispetto a quelle suggerite dalla comunità scientifica per fronteggiare la pandemia. Peccato che Bolsonaro non abbia rimediato altro che l’ennesima pessima gaffe.
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