Sofia Talouni, influencer queer (indicata da alcune fonti come uomo gay e da altre come donna transgender) residente in Turchia, ha dato vita ad uno scellerato outing di massa nel suo Paese d’origine, il Marocco.
In una diretta Instagram seguita da circa 100.000 utenti, lo scorso lunedì Sofia ha istruito le proprie follower sull’esistenza e sul funzionamento delle app di incontri per soli uomini, suggerendo che grazie ad esse potevano verificare se il proprio fidanzato o marito, i figli o i vicini di casa cercassero dei rapporti omosessuali.
«Mi sento male per questi fr**i, ma non m’importa – ha affermato l’influencer – Ragazze, andate nell’app store e digitate la parola “gay”, vi appariranno un sacco di app per gay. Questa app per gay vi mostreranno tutte le persone attorno a voi. Ma voi, ragazze, dovreste creare dei profili fake e scegliere quelli che sono “bottom”, che significa coloro che vogliono che qualcuno li sc**i». Sofia ha poi suggerito alcune note app, tra cui Grindr, Hornet e Planet Romeo.
Sebbene l’influencer non abbia detto esplicitamente cosa fare una volta scoperte queste informazioni, in Marocco la situazione è presto degenerata, con numerosi outing ai danni di uomini gay e bisessuali. Tutto ciò in un Paese in cui l’omosessualità non è accettata dalla società ed è punita con la reclusione fino a 3 anni e una multa.
Agli utenti delle app indicate nella diretta sono giunti messaggi di minaccia come «Più tardi ti sistemerò» o «Ti troverò e ti taglierò la gola». Alcune foto di persone scovate su Grindr sono state diffuse sui social accompagnate da frasi di incitamento all’odio, come racconta un ragazzo marocchino a PinkNews: «Mi sono svegliato con le foto dei miei amici e delle persone che conosco su Facebook, con le didascalie più orribili e omofobe. Ero in costante stato di paura e di panico chiedendomi se c’erano anche le mie foto e quando queste arriveranno ai miei genitori».
C’è poi chi è stato cacciato di casa, nonostante sia in atto una pericolosa pandemia e sia difficile cercare rifugio, o chi viene seviziato dai propri genitori. Diverse persone hanno perso il lavoro e, sebbene non ci siano verifiche a riguardo, alcune persone omosessuali che vivono in Marocco affermano che ci siano stati anche dei suicidi.
Non è chiaro cosa abbia spinto Sofia a compiere un gesto così scellerato. Il suo account Instagram è stato cancellato lo scorso venerdì, quando ormai era troppo tardi per impedire la “caccia al gay” in tutto il Paese. Il suo gesto è una ferita difficile da rimarginare per l’intera comunità LGBT+ marocchina.
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