Fedez si trova a fare i conti ancora una volta con delle critiche per una sua canzone. Questa volta si tratta del nuovo featuring con la giovane rapper cremasca Anna Cacopardo, in arte Cara, che prende il nome di “Le feste di Pablo”.
La nuova versione del brano, infatti, contiene una strofa cantata da Fedez (presente solo nella collaborazione e, quindi, non nella versione originale del brano) piuttosto infelice nei confronti delle donne transgender. I versi in questione recitano: «Mi dà una busta che non pesa tipo quella della spesa. Pablo sei un pacco, tipo tipa con la sorpresa».
La poco originale espressione “tipo tipa con la sorpresa” è comunemente usata per deridere le donne trans MtF che non si sono sottoposte all’intervento di riassegnazione di genere e si fa fatica a dare un’interpretazione diversa a questo verso della canzone.
«Se sei un artista che si schiera apertamente a supporto della comunità LGBT – afferma la rapper e attivista LGBT+ Mc Nill in un’intervista a GayPost – io devo farti notare quando qualcosa che scrivi è chiaramente transfobico. Questo non significa che sei una persona orribile, non significa che sei automaticamente uno stro**o. Ma magari non sai che dietro a quel tipo di “battuta” si nasconde una violenza molto grande».
Pochi mesi fa Fedez venne accusato di bullismo omofobico da Tiziano Ferro a causa dei versi presenti nella canzone del 2011 “È tutto il contrario”, il rapper fece riuscì a bollare l’episodio come un evento stupido del passato, proponendo anche future collaborazioni con il cantante di Latina. Ma è bastato poco tempo per ricadere nello stesso errore.
Fedez non è l’unico a essersi reso interprete di versi reputati offensivi per la comunità LGBT+. Nel brano “Stanotte”, tratto dall’album “Giovani”, Irama canta di «fare a pugni con quel trans», posto al centro dell’opinione pubblica da un tweet di Vladimir Luxuria. Ma la lista è bella lunga e spazia in tutti i generi, dalla famosissima “Luca era gay” di Povia fino a svariati testi di Emis Killa.
Possiamo permetterci di affermare che ci esistono tantissimi altri modi per veicolare gli stessi messaggi, senza scadere in un linguaggio violento o avvilente nei confronti di una minoranza che registra ogni giorno casi di violenze e discriminazioni. Si tratta di una responsabilità che ogni persona con un seguito come quello di Fedez o Irama deve avere.
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