«Quanto siete a vostro agio con i ragazzi etero?» chiede un utente Reddit in una delle innumerevoli domande sul social network. Una domanda che non mi ero mai posto, in tutta sincerità, ma che effettivamente mi ha fatto riflettere.
Teoricamente ci si dovrebbe sentire totalmente a proprio agio in ogni tipo di situazione, amici o conoscenti che siano. Dopo tutto sono solo persone. Eppure, a detta di molti non è così.
Molto spesso ci sente nella propria comfort zone solo con gli amici etero di vecchia data, sentendosi sempre più soffocati all’aumentare di sconosciuti nel gruppo. Il problema sembrerebbe risolversi quando si scopre e si abbraccia totalmente il proprio orientamento sessuale senza vergognarsi di viverlo alla luce del sole. Ma la soluzione, ancora una volta, non è così ovvia.
Con un gruppo di amici gay, quasi sempre, si può attingere dallo stesso calderone culturale e basare le conversazioni su interessi in comune. In un gruppo di etero, ad esempio, risulterebbe fuori luogo un commento shady sul cameriere del bar, la maggior parte di loro non saprebbe nemmeno il significato di shade. Per non parlare delle citazioni di film cult per la cultura pop queer, come l’intero monologo sul ceruleo de Il diavolo veste Prada. Stereotipi? Sicuramente.
Quando si conosce una persona, il suo orientamento sessuale non è di certo la prima cosa che si cerca di capire, a meno che non la si voglia portare a letto. Per formare dei legami è scontato che ci debbano essere degli interessi in comune, ma non è detto che questi siano una prerogativa esclusiva della comunità queer o di quella etero.
La musica, il cinema, i libri e altre passioni sono intersezionali e non fanno distinzione a seconda delle persone con cui uno va a letto. Perché quindi relegare le proprie alternative a questa sola caratteristica? Un gruppo omogeneo, basato sugli stessi principi e ideali fa sentire più sicuri. La mancanza di un confronto con una realtà nettamente diversa dalla propria ci fa sentire nel giusto, qualunque cosa accada e qualunque cosa venga detta. Hanno costruito religioni e imperi in questo modo.
Essere più aperti e inclusivi, invece, fa crescere e migliorare. Vogliamo che non ci siano differenze e facciamo ancora un discorso di separazione tra “noi”e “loro”. I ragazzi etero sono come i ragazzi gay. Ci sono i malfidi e ci sono i gentili, alcuni sono intellettivamente stimolanti e altri basic. Decidiamo noi da che parte vogliamo stare.
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