In Georgia, negli Stati Uniti, la polizia ha arrestato alcuni uomini dopo averli adescati su Grindr con delle accuse legate alla droga e alla prostituzione, che sembrerebbero (almeno parzialmente) infondate.
Secondo quanto riportato da Project Q, nello scorso mese l’ufficio dello sceriffo della Contea di Dawson avrebbe arrestato ben nove uomini dopo una retata di tre giorni su Grindr. Uno di essi, che ha preferito rimanere anonimo per paura di ritorsioni da parte della polizia e del Pubblico Ministero, avrebbe fornito al sito degli screenshot della conversazione con un ufficiale sotto copertura.
Stando a quanto riportato dal magazine statunitense, lo scorso 3 marzo, il sergente W. Dereck Johnson avrebbe iniziato a fare sexting con l’accusato, usando un profilo falso e offrendogli di ospitarlo in un albergo a Dawsonville, cittadina a poche miglia da Atlanta. Non appena l’uomo disse di avere con sé della marijuana, Johnson avrebbe chiesto di condividerla, riportando il desiderio di fare sesso da “fatto”, ricevendo come risposta un semplice «Nessun problema».
Stando alla chat, quindi, l’uomo non avrebbe mai proposto uno scambio tra droga e sesso. Secondo quanto riportato dal mandato d’arresto del 4 marzo, però, «il sospetto ha sollecitato Johnson a compiere un atto di prostituzione in cambio di marijuana».
Durante la stessa retata, durata tre giorni, l’ufficio dello sceriffo avrebbe arrestato altri otto uomini, dai 23 ai 50 anni, con accuse che vanno dalla semplice detenzione di sostanze stupefacenti allo spaccio. I loro arresti sono stati diffusi poi dai media locali che hanno pubblicato nomi e foto segnaletiche degli uomini, ledendo così il loro diritto alla privacy.
Jeff Johnson, sceriffo della Contea di Dawson, ha rifiutato di rispondere alle domande di Project Q e dagli stessi rapporti forniti dal suo ufficio emergono pochi dettagli su come siano avvenuti effettivamente gli arresti. Secondo Greg Nevins, consulente senior di Lambda Legal, l’associazione di avvocati che si occupa di diritti LGBT+, questo tipo di arresto si rifà ad altri casi di operazioni delle forze dell’ordine nei confronti di persone omosessuali.
«Prima il problema era cercare incontri nei parchi frequentati dai nostri bambini – dice Nevins – Ora che gli approcci si sono spostati su Grindr dove sta il problema se le persone non stanno facendo nulla di male o cercando situazioni in cui si verifichi un danno reale?». «La prostituzione è una situazione molto chiara in cui l’offerta di denaro o beni è parte fondamentale della transazione – conclude – Deve essere, in sostanza, chiaro che senza il pagamento non ci sarà alcun rapporto sessuale. In questo caso le accuse non hanno fondamento perché questo non è avvenuto».
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