Nel finale di stagione della serie Star Trek: Picard, in onda su CBS e Amazon Prime Video, abbiamo assistito alla conferma di una relazione omosessuale tra i personaggi di Seven of Nine, precedentemente introdotta in Star Trek: Voyager e interpretata da Jeri Ryan, e Raffi, impersonata da Michelle Hurd.
«Con un personaggio come quello di Raffi – ha spiegato a Queerty il creatore della serie Michael Chabon – dal momento che abbiamo immaginato la sua storia nei minimi dettagli, la sua vita e la sua storia hanno compreso diversi tipi di partner sessuali. C’è il padre di suo figlio, ma quella persona era lontana dall’essere il suo unico partner di vita o sessuale: Raffi ha, quindi, avuto relazioni con persone di tutti i tipi. Se questo discorso della definizione di una relazione fosse mai venuto alla luce, semplicemente il tutto sarebbe stato affrontato in linea con quello che è il personaggio di Raffi, in maniera molto spontanea».
«La stessa cosa è successa con Seven of Nine, dovendosi mettere in pari dopo una lunga assenza dalla razza umana – ha continuato Chabon – Se ci pensiamo, sarebbe stato innaturale per lei non aver avuto partner di altri generi: anche se non l’abbiamo potuto vedere in Voyager (serie precedente dell’universo di Star Trek, ndr), il tempo è passato e nella nuova serie ci sono delle implicazioni e delle eco dovuti al fatto che, nel tempo, anche Seven ha continuato a esplorare lo spettro delle relazioni umane in modo più ampio».
I fan hanno, ovviamente, amato la quieta rivelazione, con uno di loro che ha chiesto: «E’… successo davvero? Stiamo davvero inserendo Seven tra i personaggi appartenenti alla comunità rainbow?». Mentre un altro utente ha scritto: «Ehi, io qui lo dico! Quando parliamo di rappresentazione Jeri Ryan e “Star Trek: Picard” hanno fatto qualcosa che gli altri franchise non sono riusciti a fare. Lo hanno fatto nel modo giusto», riferendosi al velato coming out di Seven of Nine.
La conferma non è tardata ad arrivare tramite l’attrice Jeri Ryan, che interpreta Seven of Nine, la quale ha semplicemente risposto ai tweet, con l’emoji di una bandiera arcobaleno. «Una delle cose che noto nei giovani e nei teenagers, è la voglia di esplorare la propria identità e capire chi siano in termini di genere e identità sessuale» ha affermato la showeunner. Chabon ha poi affermato di credere nella «visione del futuro di Star Trek, che è orientata verso valori quali diversità, tolleranza, apertura e libertà che, inevitabilmente, porterebbero alla totale possibilità di voler essere chi si è davvero».
Questa non è la prima volta che una coppia omosessuale fa capolino nell’universo di Star Trek. Discovery nel 2017, infatti, fu il primo film della saga a presentare una coppia sposata dello stesso genere, formata dall’ufficiale Paul Stamets e il medico Hugh Culber, interpretati rispettivamente da Anthony Rapp e Wilson Cruz.
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In Star Trek – Deep Space Nine (1993-1999), in un episodio Jadzia Dax bacia appassionatamente una donna che era stata sua moglie quando nella “vita precedente” era un uomo, diffondendo il segnale che l’amore spesso trascende il corpo e il genere (aka pan sessualità)
In Star Trek – The Next Generation (1987-1994), un episodio è incentrato su un pianeta i cui abitanti sono asessuati e la cui società condanna con il lavaggio del cervello le persone che si sentono più maschi o femmine (aka disforia di genere) e coinvolge emotivamente lo spettatore capovolgendo la situazione: ad essere discriminati sono coloro che sentono di avere un genere e viene negato loro di averlo.
In Star Trek – Voyager (1995-2001), un episodio ruota intorno ad un individuo, di un terzo genere sessuale, “neutro”, in una civiltà che ha sviluppato 3 generi e discrimina questi individui sfruttandoli come semplici incubatrici dei propri figli, considerandoli esseri inferiori e negando loro libertà e autodeterminazione.
Star Trek, con i suoi limiti e i suoi tempi limitati dalla società, rivoluziona le idee (LGBT+ e non solo) da molto prima di Discovery, non dimentichiamocelo!