«A volte è solo nel silenzio che ci si ricorda chi siamo e cosa vogliamo diventare. Questo periodo ci sta regalando la possibilità di essere tutti uniti per un unico obiettivo. Tutti i giorni leggo i vostri messaggi pieni di sostegno e incoraggiamento e per ringraziarvi ho deciso di farvi un piccolo regalo».
È con queste parole che ieri Mahmood ha annunciato con un post l’uscita di ETERNANTENA il suo ultimo brano con la produzione di Muut (nome del duo Francesco Fugazza e Marcello Grilli) e con l’artwork di Karol Sudolski, rilasciato oggi alle 14:00, in seguito al successo del suo precedente singolo Rapide.
Il brano, come promesso dall’anteprima svelata da Vogue Italia, rievoca le atmosfere arabeggianti care al cantautore milanese e arriva pochi giorni il disco di platino di Gioventù Bruciata, l’album d’esordio di Mahmood. Il testo parla della sofferenza psicologica della quarantena, una realtà che comuna tante persone nel mondo in questi giorni, con i richiami onirici che caratterizzano la penna del cantautore.
Il cantautore non è il solo a rilasciare un singolo durante il lockdown. Sempre oggi, il cantautore viterbese Dario Guidi ha pubblicato il videoclip di “Cartomante”, il suo ultimo singolo, mentre il prossimo 3 aprile sarà la volta di Achille Lauro con “16 Marzo”.
Mahmood – ETERNANTENA: ascolta il brano
Mahmood – ETERNANTENA: Testo
Vorrei vorrei
Vivrei vivrei
Come gli dei a Pompei
Esser ricordato nei musei
Ma non lo paragonerei
A ciò che vedo qua coi miei occhi
Sembra la fine
Ho dato un calcio alla porta della cucina
Da un mese e mezzo
È che non vedo più un’anima ma
Fuori sembra caldo
Dentro forse mollo
Guardo il sole e il mondo
Pregando ad Apollo
Sai tu che ore sono?
Quattro e non ho sonno
È facile per me perdere briciole del mio controllo
Dimmi gridi pure te
Sto chiuso in bagno gioco alla Nintendo perdo tempo
Da un po’ non fumo
Sto impazzendo
Sarà fuori quest’inverno? Boh
C’è chi gioca a dama con la mamma
Chi cammina sottocasa
Poi se becca la madama piange poi si ammala
Alla tele fanno a gara
Delle lacrime Niagara
Per un avada kevadra che ti pugnala
Che ti pugnala
C’è chi gioca a dama con la mamma
Chi cammina sottocasa
Poi se becca la madama piange poi si ammala
Alla tele fanno a gara
Delle lacrime Niagara
Per un avada kevadra che ti pugnala
Che ti pugnala
Vorrei vorrei
Vivrei vivrei
Come gli dei a Pompei
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