Cartomante: l’autenticità queer di Dario Guidi nel nuovo videoclip

A distanza di una settimana dall’uscita di Cartomante, l’ultimo singolo del cantautore Dario Guidi, oggi è stato pubblicato il videoclip ufficiale con la regia di Marco Lena.

Le atmosfere esoteriche e il ritmo incalzante della canzone si sposano perfettamente con la voce del musicista viterbese, che veste i panni di un uomo che improvvisamente si trova faccia a faccia con i mostri della sua vita e il dilemma è tra scappare e affrontarli.

In compagnia delle attrici Diletta Guida e Gaia Petronio, il cantautore appare nel video con un look senza tempo, fedele all’identità queer che è parte della sua cifra stilistica sin dagli esordi. In controtendenza con il detto non detto dei principali esponenti LGBT+ della musica italiana, Dario è dichiaratamente gay, a vantaggio di un’interpretazione aliena agli stereotipi di genere.

In un momento particolare come quello che stiamo vivendo, torni con un nuovo singolo, scegliendo di non posticiparne l’uscita. Pensi che il significato di “Cartomante” si possa in qualche modo prestare nell’affrontare le paure di questi giorni?
L’uscita di “Cartomante” era stata già decisa e organizzata da Gennaio, quando ancora il Coronavirus, per lo meno in Italia, era solo una voce lontana. Man mano che si avvicinava la data di uscita, non nego, che ho pensato se fosse opportuno rinviare il tutto. Mi sono consultato con un sacco di amici e persone fidate che mi hanno invece consigliato di far uscire comunque il pezzo. In un momento del genere, probabilmente, la musica può solo che far compagnia. “Cartomante” racconta la storia di un uomo che, dopo una lettura di tarocchi, si vede costretto ad affrontare i demoni interni e le sue paure più profonde, che aveva nascosto da anni. La quarantena che stiamo vivendo, sicuramente, ci rimette in contatto con noi stessi. Ci da del tempo per riflettere e magari ritirare fuori vecchi mostri che avevamo evitato fino ad ora. Quindi direi proprio di sì.

Cartomante ricorda un po’ il cantaurato di De Andrè, ma ha anche delle sonorità celtiche alla Branduardi. Quali sono le tue influenze musicali e quali pensi che siano confluite in questo brano?
Con questo brano sono voluto un po’ tornare ai miei brani iniziali, dove, sicuramente, l’impronta celtica era più forte. L’arrangiamento di Michele Villetti, Luigi Lusini e Francesco Di Marco ha sposato completamente l’idea sonora che io avevo del brano. L’assolo di Cornamuse finale è un omaggio a tutta quella cultura musicale nordica che da sempre mi affascina e influenza il mio repertorio. Ma in Cartomante non manca la parte del cantautorato italiano che inseguo e che ho dentro. Fabrizio De’ Andre e Angelo Branduardi sono due mostri sacri della musica italiana che davvero hanno segnato la mia creazione artistica.

Dario Guidi

Branduardi diceva di essere “antimoderno”, definizione che forse è ancora più calzante su un artista giovane come te, che si accompagna volentieri con uno strumento come l’arpa celtica e usa la metafora dei tarocchi. Quanto coraggio e quanto sforzo ci vogliono per portare avanti una scelta stilistica come la tua nella generazione dell’indiepop e della trap?
Ma io dico sempre che in realtà ci vuole poco coraggio ad essere noi stessi. La ricerca del mio essere è sempre stata parte naturale della mia vita e questo grazie al contesto sociale in cui sono vissuto e cresciuto, grazie ai miei genitori che mi hanno fatto sempre capire che la cosa più importante, soprattutto nella nuova società dell’apparire, è quella di non perdere mai la bussola della propria autenticità. Purtroppo, riguardo la musica, in Italia si segue la moda. Un po’ di tempo fa andava di moda l’indie e allora tutti i cantanti che uscivano facevano indie, poi il trap e così via, il rap e così via. È un peccato. L’ambiente musicale dovrebbe essere eterogeneo, ci dovrebbe essere spazio per tutti.  Che senso ha essere uno dei tanti? Forse fare soldi. Ecco, fare soldi, non è mai stata una priorità; ecco dove sbaglio, forse (ride, ndr).

Dario Guidi

A distanza di diversi anni, in molti si ricordano di te come il ragazzo con l’arpa di X Factor. Personalmente, sono rimasto altrettanto colpito dalla tua interpretazione di Alexander Platz agli Home Vistit (qui il video), fu un’epifania queer. Oggi ti ritroviamo truccato nel videoclip di Cartomante, quant’è importante per te esprimere questo lato della tua personalità?
Ricordo che dopo la mia esibizione di “Alexanderplatz” ad X Factor 8, Panorama, che faceva le pagelle dei concorrenti, scrisse «Dario Guidi voto 8. Un’interpretazione di uno dei brani più belli del repertorio italiano che il ragazzo di 19 anni consegna con un’energia da drama queen, troppo oltre il contesto televisivo». Riallacciandomi al discorso di prima, io sono questo. Chi mi conosce lo sa, sono autentico anche quando decido di truccarmi o di omaggiare Milva in una trasmissione televisiva davanti a Fedez seduto su una poltrona leopardata. E vorrei poter avere ancora più voce per poter gridare a tutti che se c’è una categoria che può educare i giovani e le nuove generazioni al fatto che la diversità è un pregio e non un difetto, è quella degli artisti. Mi dispiace leggere interviste, di artisti famosissimi che, davanti a domande mirate sul tema della loro omosessualità, si tirano indietro, spesso dicendo che non si ha più bisogno di etichettarsi e che la nostra è una generazione fluida. Non mi trovano d’accordo. Ci sono tantissimi adolescenti che vengono bullizzati per la loro omosessualità e, magari, sentire che il loro attore preferito, che il calciatore amato tanto dagli amici etero, che il cantante che tutti ascoltano, è gay, può farlo sentire meno solo e fargli capire che in questo mondo, c’è posto per tutti, anche per lui.

Dario Guidi a X Factor 8

Il videoclip è stato girato al Gialloimmaginavo, il salottino LGBT-friendly di Garbatella. Siamo dunque a Roma, la tua città d’adozione, come mai questa scelta?
Su questo devo dare tutto il merito al regista del video, “Marco Lena”. Ha pensato lui al locale “GialloImmaginavo” per girare il video clip, immaginando che fosse la location più adatta al tutto e devo dire che ha fatto bingo.

Nel brano citi Milano, città da cui sei passato spesso l’ultimo anno, ti abbiamo incontrato ad esempio in occasione del musical “Smack, Bacia chi ti piace”. C’è stato un episodio in particolare a ispirarti nella scrittura di Cartomante?
Milano è una citta che porto nel cuore ed ogni volta che scendo a Milano Centrale mi sento a casa. Cartomante era nata prima dell’esperienza di “Smack” ma devo ammettere che girare per la città in quei mesi mi ha aiutato ad immaginare i vicoli in cui poteva svolgersi il brano.

La canzone nasce però, in un certo senso, nella tua città natale, Viterbo. A 8 anni trovi un vecchio libro sulla lettura dei tarocchi nella libreria di tua madre. È la prima volta che l’esoterismo entra in contatto con la tua musica?
L’esoterismo mi ha sempre affascinato. La magia in generale, è un elemento che è riuscito a mantenersi nei secoli e a proseguire il cammino rimanendo sulla cresta dell’onda sempre. Basti pensare che le serie tv e i film più apprezzati sono quelli che hanno all’interno elementi magici, esoterici. Questo perché il fascino di quello che non si può spiegare razionalmente e l’immagine che in questo mondo non esista solo un velo di realtà razionale è indubbiamente molto affascinante. Ad 8 anni scopro questo libro sui Tarocchi e mi appassiono all’argomento. Leggere le carte è davvero stimolante, ovviamente con la consapevolezza che si tratta di un gioco e che non bisogna mai farsi prendere troppo “la mano”, per usare un gioco di parole.

Continuando nel tour delle città a cui sei in qualche modo legato ce n’è una in Germania: Karlsruhe, la città a ventaglio. Lì vive Giorgio, il tuo ragazzo. Come gestite la vostra relazione a distanza?
Io e Giorgio stiamo insieme da quasi tre anni ormai. Ci siamo conosciuti a Roma, e abbiamo vissuto molto vicini per quasi un anno. Poi lui è stato contattato per un Progetto Marie Curie in Germania. È un progetto molto importante per la ricerca biomedica. Non ho potuto che essere fiero di lui e lo sono ancora tantissimo. Giorgio è uno dei regali più belli degli ultimi anni della mia vita e quando incontri una persona così la distanza può essere un ostacolo gestibile. Non dico facilmente gestibile, ma gestibile. Siamo fortunati che, grazie al mio lavoro, che mi permette di avere dei periodi liberi ci vediamo con regolarità, almeno una volta al mese. Ormai sono un po’ tedesco anche io. Nonostante in due anni non abbia imparato neanche a dire “come stai?”. Finito il progetto Marie Curie in Germania, l’idea sarebbe quella di andare a vivere insieme.

Dario Guidi e il suo fidanzato Giorgio

Dopo Cartomante cosa ci aspetta? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Dopo Cartomante ci sarebbero un sacco di cose in ballo. Due spettacoli teatrali a Milano. Uno con Sandra Milo che avrebbe dovuto debuttare il 7 Marzo e che è stato rinviato a causa Coronavirus. Poi diversi concerti in Nord Italia e un concerto a Roma in un posto magico che è il Teatro Basilica. La data stabilita era il 30 Aprile ma non so se l’ordinanza che lascia chiusi i teatri a causa del Coronavirus si posticiperà per altre settimane. In tal caso tutto questo verrà rinviato ai mesi prossimi.

Dario Guidi

Cartomante è disponibile in streaming e acquisto digitale su iTunes, Spotify, Google Play e Amazon Music.

 

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