99 persone su 100 danno per scontata la tua eterosessualità: l’esperimento su Netflix

100 Humans, la nuova docu-series di Netflix condotta dai comici Zainab Johnson, Sammy Obeid e Alie Ward, si propone come un progetto volto ad esaminare il comportamento umano sotto vari aspetti: nel quarto episodio, infatti, vengono messi alla luce i pregiudizi nei confronti del colore della pelle, dell’aspetto fisico e, in particolare, della sessualità.

Ai 100 partecipanti all’esperimento è stato fatto credere di dover accoppiare le 6 persone che si trovavano davanti a loro, prima ascoltando alcune loro passioni raccolte dallo “scienziato” (cioè Sammy vestito con un camice da laboratorio) e poi avendo la libertà di fare qualsiasi tipo di domanda volessero.

Quello che gli stessi partecipanti, però, non sapevano era che, nella realtà, le 6 persone davanti a loro erano già delle coppie, di cui due omosessuali (una coppia gay e una coppia lesbica) e una cetero, ma i risultati hanno evidenziato l’eteronormatività della nostra società.

Nonostante prima di sottoporsi all’esperimento più del 90% dei partecipanti si fosse espresso, in un sondaggio a riguardo, a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, tutti i partecipanti all’esperimento, tranne una signora anziana, non solo non hanno azzeccato tutte e tre le coppie, ma non hanno nemmeno pensato di accoppiare insieme due uomini o due donne.

La cosa più preoccupante, in tutto ciò, è che all’interno dei 100 partecipanti, molti erano appartenenti alla stessa comunità LGBT+ ma, al momento della richiesta (che, ricordiamo, non era in alcun modo di accoppiare “uomo-donna” in maniera forzata) di accoppiare le “cavie”, è prevalso ciò che, implicitamente, la società ha radicato nelle nostre menti sin dalla più tenera età.

Parlando con la sociolinguista Nicole Holliday, quello che è emerso non è tanto un fattore di omofobia interiorizzata, quanto più legato al puro sistema di probabilità. «Se tu dici “Ecco 6 persone, devi formare delle coppie” e tu, partecipante all’esperimento, assumi che tutti e 6 siano eterosessuali, a livello numerico questa può essere una migliore risposta, perché al mondo ci sono più persone eterosessual – ha spiegato la Holliday – Tuttavia, c’è anche da sottolineare che i partecipanti non hanno voluto fare la domanda per arrivare a quel punto. Avevano avuto il permesso di farlo, ma non gli è venuto in mente e questa è la cosa interessante».

Successivamente è poi stata posta la questione riguardante la differenza tra le coppie gay e quelle lesbiche, sottolineando come un partecipante sembrasse scioccato all’idea di vedere due donne canonicamente femminili come coppia sposata. «Questo è un problema di rappresentazione nei media – ha ribattuto la sociolinguista – Le persone sono abituate a vedere le coppie gay, in film, tv ecc. Ma, proprio perché non si vedono molte coppie lesbiche rappresentate nei media, la percezione che rimane nella testa delle persone è che le donne bisessuali o lesbiche debbano essere, in qualche modo, più mascoline».

 

 

Ultima modifica: 16/03/2020 20:50

3 thoughts on “99 persone su 100 danno per scontata la tua eterosessualità: l’esperimento su Netflix

  1. L’articolo è interessante, ma è scritto un po’ coi piedi, sia dal punto di vista sintattico. L’articolo evidentemente è stato tradotto da una fonte americana (come quando si usa in italiano questione invece che domanda ma questa frase ” non hanno non solo azzeccato tutte e tre le coppie, ma non hanno nemmeno pensato di accoppiare insieme due uomini o due donne.” è propio infelice eppure bastava invertire l’avverbio (solo che in realtà dovrebbe essere solamente) cioè non solo non hanno azzeccato tutte e tre le coppie etc.

    E questo pace, la rete si distingue per un impoverimento dell’italiano scritto ai livelli di quello parlato. Da un sito che si definisce queer non si possono però perdonare il lessico sessista (il maschile inclusivo) certe semplificazioni (l’orientamento sessuale ridotto e sussunto alla sessualità “i pregiudizi nei confronti del colore della pelle, dell’aspetto fisico e, in particolare, della sessualità.”) e certe definizioni discriminatorie come coppie lesbiche e coppie gay che non ha senso perché le coppie sono dello stesso sesso o di sesso differente ma le coppie non hanno un orientamento sessuale o matrimonio lgbt che non esiste e tutto il movimento lgbt si è dati da fare per promuovere matrimonio egualitario o formule simili.
    Infine credo che il pregiudizio sui maschi e sulle femmine fosse altrettanto in tema rispetto i topi del sito e invece non è stato menzionato…
    Un po’ più di sforzo nei dettagli sarebbe auspicabile.
    grazie per aver segnalato il programma.

    1. Caro Alessandro, grazie per i vari appunti del suo commento. Ci urge rassicurare che niente è stato tradotto da altri siti, ma è tutto scritto dall’autore, il quale aveva guardato la puntata per interesse personale e ha pensato di scrivere un articolo a riguardo. Dunque l’unica traduzione è quella circa il discorso della dottoressa all’interno della puntata, ovvero il virgolettato. Sarebbe bene avere delle prove prima di avanzare tali “evidenti” accuse.

      Mi permetto di dissentire inoltre dall’accusa di sessismo per l’utilizzo del maschile, così come la scelta di parlare di coppie “gay” o “lesbiche” (di uso comune) è finalizzata a fornire al lettore una lettura scorrevole, che non si perda nei labirinti del politicamente corretto.

      Crediamo di non aver fatto disinformazione e di non aver offeso nessuno, questo è quello che ci interessa. Per il resto possiamo sicuramente migliorare, cerchiamo di farlo ogni giorno nei ritagli di tempo che dedichiamo a questo ambizioso progetto. Errare è umano, come dimostra la prima riga del suo stesso commento.

      1. Certamente sbagliamo tutti ma l’errore mio non giustifica gli orrori sintattici dell’articolo. La mia supposizione sulla traduzione voleva soccorrere l’autore che invece, se ha davvero scritto senza tradurre, allora scrive proprio male.
        Come per il periodo “Successivamente è poi stata posta la questione riguardante la differenza tra le coppie gay e quelle lesbiche, sottolineando come un partecipante sembrasse scioccato all’idea di vedere due donne canonicamente femminili come coppia sposata”.
        L’uso del maschile inclusivo, che è oggetto di studio universitario (Cecilia Robustelli tra le altre) non è affatto una questione di politicamente corretto, cioè di forma, ma di rappresentazione delle donne, cioè di sostanza.
        Un problema che riguarda tutte e tutti, e che non si può liquidare col politicamente corretto.
        Infine invece di dire coppie lesbiche e coppie gay si poteva dire coppie omosessuali maschili e femminili, omosessuale significa dello stesso sesso mentre gay e lesbica significa maschio e femmina omosessuali.

        Nessuno pretende di usare un linguaggio forbito ma la semplificazione non può giustificare gli errori. Mai.

        Grazie per avere risposto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *