Stati Uniti, immigrata trans stuprata: era in una struttura per detenuti uomini

Alexandra Alor Reyes, donna transessuale messicana, è stata vittima di aggressioni sessuali durante la sua detenzione in Arizona all’interno di una struttura di detenzione per immigrati di genere maschile.

Reyes, 24 anni, è fuggita dal Messico a causa degli abusi e delle discriminazioni subite per il fatto di essere una donna trans. Prima di arrivare al confine degli Stati Uniti per chiedere asilo è stata rapita e picchiata. Tra le varie torture ha subito anche l’asportazione di una parte di un pollice. Come se non bastasse, una volta giunta negli Stati Uniti, è stata messa in una struttura di detenzione maschile dove ha subito ulteriori abusi e ha trascorso, addirittura, un periodo di isolamento di un mese.

Sono numerosi i sostenitori di Alexandra che si sono rivolti direttamente all’ICE (Immigration and Custom Enforcement) chiedendo maggiore giustizia nell’ospitare i detenuti immigrati nel Paese, infatti, è stimato che ci siano circa 90 richiedenti asilo transgender che si trovano in questo momento in istituti non adeguati al loro genere.

L’ACLU dell’Arizona, Trans Queer Pueblo e Detention Watch Network, sono tra le maggiori organizzazioni che si sono impegnate per il rilascio di Alexandra. «ICE continua a non riuscire a soddisfare le sue esigenze e la danneggia ulteriormente tenendola in custodia. Siamo preoccupati per la sua salute mentale perché le è stato diagnosticato il disturbo da stress post-traumatico. Porterà al deterioramento della salute mentale se non viene rilasciata», ha dichiarato Yvette Borja, avvocato dell’ACLU.

In risposta, l’ICE ha dichiarato di aver offerto a Reyes la possibilità di essere trasferita in una struttura speciale di detenzione, lo scorso agosto, ma questa avrebbe rifiutato: «ICE si impegna a sostenere un sistema di detenzione per immigrazione che privilegia la salute, la sicurezza e il benessere di tutti coloro che si occupano della sua cura e custodia, incluse persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI)», ha dichiarato la portavoce Yasmeen Pitts O’Keefs.

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