Foto: Stuart Morrison via AJC

Dipendente non-binary licenziato dall’università: «Discriminato per il mio rossetto»

Un ex dipendente della Kennesaw State University afferma di essere stato licenziato dalla libreria dell’università perché indossava rossetto dai colori vivaci mentre era al lavoro.

Stuart Morrison, che si identifica come non binario, sarebbe stato licenziato perché avrebbe violato alcune regole dell’università che regolano l’aspetto del personale. Nella sezione del manuale dell’università dedicata all’aspetto dei dipendenti si può leggere, infatti, che essi sono «tenuti a vestirsi in abiti adeguati e comportarsi in modo professionale».

Già il 25 febbraio Morrison aveva avuto un incontro con un supervisore a causa di alcune lamentele sul suo aspetto atipico, incontro durante il quale gli era stato chiesto di astenersi dall’indossare del rossetto con colori molto evidenti sul posto di lavoro. Nei giorni precedenti, infatti, Stuart aveva indossato dei rossetti dai colori vistosi come nero, blu brillante e verde acceso.

«Ho scelto quei colori per esprimere il mio essere non binario» ha raccontato Stuart all’Atlanta Journal-Constitution, dichiarando inoltre di aver continuato ad usare gli stessi colori per il suo make-up anche dopo il richiamo. Lo stesso Morrison ha poi raccontato di aver avuto dei problemi comportamentali a lavoro, come il dimenticare il badge identificativo o l’arrivare in ritardo, dovuti a un disturbo di stress post traumatico di cui soffriva.

Nella lettera di cessazione del contratto, datata 3 marzo, è indicata chiaramente come ragione di licenziamento questa ripetuta mancanza di adesione ai protocolli aziendali, tanto che la richiesta di «attenuare il colore del rossetto e smettere di indossare colori poco professionali per la sua posizione lavorativa» sembrava del tutto superflua. «Essere licenziati non è una cosa divertente in generale, ma è sembrato discriminatorio – ha aggiunto Stuart – Il fatto che abbiano usato quella scusa mi è sembrato sbagliato».

«La legge parla chiaro: questo tipo di discriminazione non deve essere presente sul posto di lavoro» ha dichiarato il Dr. Michael Shutt, direttore di Lambda Legal, un’organizzazione che lotta per la protezione legale della popolazione LGBTQIA+, aggiungendo che «tempo fa l’organizzazione ha vinto un caso simile che ha confermato che la protezione della discriminazione per l’orientamento sessuale sul posto di lavoro si applica anche all’identità di genere e quindi anche alle persone transgender.

 

3 thoughts on “Dipendente non-binary licenziato dall’università: «Discriminato per il mio rossetto»

  1. Ma l’università non dovrebbe essere l’incontro di diverse menti geniali? A me dopo sta cosa pare un’incontro di teste filiformi! Ma siamo nel 2020. Il pensare borghese e “benpensante” è superato! Kennesaw State University, dai cazzo!

  2. «Ho scelto quei colori per esprimere il mio essere non binario»

    Ma una volta non si era orgogliosi di essere effemminati pur essendo maschi? Senza il bisogno di creare un’etichetta senza capo né coda?

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