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Sei Nazioni, rugbista afferra i genitali di un avversario e c’è chi lo trova divertente

Un episodio anti-sportivo si è verificato durante il match di rugby Inghilterra-Galles dello scorso 7 marzo, all’interno del prestigioso torneo delle Sei Nazioni 2020: l’inglese Joe Marler è stato immortalato dalle telecamere mentre afferrava insistentemente i genitali del capitano avversario Alun Wyn Jones.

L’episodio ha dato vita alle più svariate reazioni, a partire dal commento televisivo di Gareth Thomas, ex campione dichiaratamente gay, che ha fatto dell’ironia affermando che «non sarebbe mai successo ai miei tempi e ne sono davvero sconvolto perché se così fosse non mi sarei ritirato», tra le risate dei suoi colleghi cronisti in studio.

Non l’ha presa sul ridere, però, la vittima di quella che è stata una sgradevole molestia. Il 34enne gallese ha detto di sperare che il World Rugby, organismo di governo del rugby che regola i rapporti tra le federazioni, guardi quanto accaduto.

Il commento di Marler sulle polemiche è arrivato in un tweet in cui ha scritto «Che cogli**i!», chiaramente nel suo significato metaforico e non letterale come la parte del corpo che ha afferrato tra le mani durante la partita. Successivamente il giocatore inglese ha disattivato il proprio account Twitter ed è ora in attesa di scoprire in che misura verrà punito.

I funzionari delle Sei Nazioni hanno stabilito che Marler, di fatto, ha violato la Legge 9.27 che vieta «tutto ciò che è contrario allo spirito di buona sportività» tra cui «afferrare, torcere o spremere i genitali». Ora rischia una sospensione di almeno 12 settimane.

Le opinioni sulla gravità del gesto di Marler si sono polarizzate anche sui social: tra chi lo minimizza come una bravata tra amici e chi reputa l’episodio inaccettabile, tant’è che lo stesso Thomas si è scusato per il commento scherzoso «con la molto piccola minoranza di persone che si sono sentite offese» all’indomani su Twitter. Il noto giornalista Piers Morgan ha commentato: «Ora ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che hanno riso di questo incidente di Joe Marler e quelli che pensano che dovrebbe essere arrestato. Sono nella prima categoria. Quelli nel secondo sono fo**utamente estenuanti». Forse, se si fosse trattata di una molestia ai danni di una donna, le reazioni sarebbero state più nette, ma la mascolinità tossica sembra imperare anche in uno sport inclusivo come il rugby.

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