Ivo Segota e il suo compagno Mladen Kozic, di professione rispettivamente biologo molecolare e sociologo, sono una coppia croata unita civilmente, il cui desiderio più grande è donare amore ad un bambino, ma la genitorialità viene loro ostacolata nonostante la presenza di un migliaio di bambini senza famiglia in Croazia.
Nel 2017, i due uomini hanno iniziato le pratiche per la domanda di adozione. Un primo colloquio conoscitivo aveva avuto esito positivo, ma la doccia fredda era dietro l’angolo in quanto la loro richiesta è stata respinta data la mancanza di requisiti legali.
Una sentenza della Corte Costituzionale croata, tuttavia, ha dato loro un barlume di speranza. I giudici hanno stabilito che le coppie dello stesso sesso devono essere considerate come valide all’adozione, qualora rispondano a determinate caratteristiche, al pari di quelle composte da un uomo e una donna. «Siamo rimasti soddisfatti – ha dichiarato Segota a France24 – il nostro desiderio di avere dei figli è profondamente intimo e non è diverso dalle altre coppie che vogliono sentire le risate dei bambini nella loro casa».
Pur avendo provato gioia nell’apprendere quanto stabilito dal tribunale, Ivo ricordano ancora con molta tristezza il momento in cui hanno ricevuto la lettera nella quale gli veniva comunicato che la loro domanda era stata respinta. «Malden ed io eravamo totalmente scioccati», ha detto il biologo ricordando la sensazione che hanno provato nel leggere la parola «respinto» in grassetto al centro della pagina.
Sebbene non sia facile fare coming out in Croazia, dato il clima di ostruzionismo presente nel Paese, la coppia ha deciso di raccontare la propria situazione ai media per mostrare che le coppie dello stesso sesso non sono «mostri, alieni importati dall’Occidente». Nonostante che negli ultimi anni la situazione delle persone LGBT+ è migliorata, da un recente sondaggio parrebbe che il 64% della popolazione croata è contraria alle adozioni per le persone dello stesso sesso ed il motivo principale è che un bambino ha bisogno sia di una madre che di un padre per essere cresciuto «correttamente».
I maggiori oppositori dell’omogenitorialità sono tra gli esponenti della Chiesa Cattolica, che ha ancora una forte influenza sul Paese. Vice Batalero, capo dell’associazione ultra cattolica Vigilar ha definito la corte costituzionale «un’istituzione pericolosa» aggiungendo che «abbiamo trasformato i bambini che dovrebbero godere della massima cura da parte della società, in cavie». Il mese scorso durante la celebrazione del Carnevale ad Imotski, situata a sudovest del Paese, si è arrivati a bruciare in pubblica piazza l’effige di una coppia di uomini con in braccio un bambino, il tutto di fronte ad una folla esultante.
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