! * Cronaca

Omofobia a Bari, attivista LGBT+ insultato e inseguito in pieno centro

«Generalmente non faccio stories o post del genere, ma ritengo che dati gli eventi accaduti a me, è giusto che io parli». È con queste parole che un attivista dell’associazione pugliese Mixed lgbti e membro del coro Doremixed denuncia sui social un attacco verbale che avrebbe potuto avere risvolti gravi se non fosse scappato.

L’episodio di omofobia è avvenuto attorno alle 19:40 di lunedì 24 febbraio in centro a Bari, in via Abate Gimma. Il corista spiega di essere stato insultato da un gruppo di tre ragazzi per via del suo orientamento sessuale o, meglio, per la sua espressione di genere, dato che non conosceva tali individui né ci aveva interagito: «Non stavo molestando nessuno, stavo sulla mia moto spenta a guardare video su TikTok mentre mi fumavo una sigaretta».

«Un gruppo di tre ragazzi, dall’aspetto poco più grandi di me, stavano ridendo e scherzando fra di loro passando sul marciapiede dietro di me – racconta l’attivista – Non li ho nemmeno guardati più di tanto, lo sguardo randomico che avviene in mezzo alla strada tra persone. Dopo poco sento le parole “sto ricch**ne”. Pensavo stessero scherzando, in maniera becera, fra di loro. Per curiosità mi sono voltato verso la loro direzione e ho visto che camminavano velocemente verso di me. Ovviamente continuavano i loro appellativi poco gentili».

A quel punto il giovane, alla luce dei numerosi fatti di cronaca circa le aggressioni a sfondo omofobico e dell’aria minacciosa dei tre, ha deciso di mettere in moto e scappare per mettersi in salvo. «Non pensavo ad altro che a fuggire – confida l’attivista – Non provavo altro che puro terrore. Sono corso verso la mia associazione Mixed lgbti poiché dovevo andare lì per le prove del coro. Ero terrorizzato e sono scoppiato a piangere».

Il coro Doremixed (Facebook)

Grazie all’aiuto di alcuni attivisti dell’associazione LGBT, il ragazzo è riuscito a calmarsi e divertirsi dopo la spiacevole esperienza, oltre a trovare il coraggio di denunciare pubblicamente l’accaduto: «Faccio questo post per dire a te, che sei “diverso” come me, che non sei sbagliato. Non devi avere paura. Non stai facendo nulla di male». Pochi giorni prima, un altro attivista LGBT+ era stato aggredito da un gruppo di uomini a Milano perché gay.

Luca Parente di ACQUE – Associazione per la Cultura QUEer ritiene «inconcepibile che nel 2020 si debba subire la discriminazione e l’odio rischiando quotidianamente percosse e insulti a causa dell’orientamento sessuale. È vergognoso ancor più pensare che ciò avvenga in Puglia, regione che già dalle sue origini conosce il significato di accoglienza e rispetto per gli altri». Il presidente dell’associazione LGBT pugliese fa poi un appello alle istituzioni: «È sempre più impellente il bisogno di una legge regionale e nazionale contro l’omobitransfobia che ci tuteli dalla violenza dilagante in questi giorni bui».

 

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