Lo scorso 21 febbraio Piero Pelù ha pubblicato il suo nuovo album Pugili Fragili, con il quale festeggia 40 anni di carriera. Il protagonista dell’ultima edizione di Sanremo, classificatosi quinto con Gigante, ha mescolato nella nuova fatica generi e tematiche diversi, dal rock al gospel, dalla sindrome di Peter Pan alla violenza sulle donne.
Nella tracklist dell’ultimo disco spicca la collaborazione con Appino, frontman degli Zen Circus, nel brano Fossi Foco, un inno alla diversità e contro l’omotransfobia e il razzismo. «Sono uomo e sono donna, sono lesbo e sono gay, io sono come sono e sono anche ca**i miei» canta il leader dei Litfiba in una delle strofe che arriva al ritornello ispirato dal sonetto S’i’ fosse foco di Cecco Angiolieri, poeta giocoso toscano, come i due autori e interpreti della canzone.
«Il brano è un inno al rispetto di ogni forma di diversità – ha spiegato Piero Pelù in un’intervista al Fatto Quotidiano – un invito a “bruciare”, come diceva il poeta più rockstar di tutti Cecco Angiolieri, le paure che possono trasformarsi in odio per il diverso». La causa LGBT+ è inoltre da sempre cara al cantante degli Zen Circus, che da ragazzino veniva bullizzato per via del suo stile non conforme agli stereotipi di genere, venendo per questo etichettato come “gay”, e che oggi porta avanti con grande orgoglio.
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