Continua la settimana sanremese di Achille Lauro, all’insegna della provocazione e della rivendicazione della libertà di espressione. Prima della puntata di ieri, quella della sua terza esibizione al Festival di Sanremo 2020, il cantante aveva anticipato: «Questa notte dal cielo pioverà una lacrima e sarò una dea».
L’attesa dei fan, tra cui Mara Venier che aveva commentato «Ci sarò mia dea», è stata ripagata quando il cantautore romano si è presentato sul palco dell’Ariston vestito e truccato come la Divina Marchesa Luisa Casati Stampa, definita dallo stesso Lauro: «Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente».
Dopo aver parlato di mascolinità tossica e stereotipi di genere tramite San Francesco e David Bowie, oggi Achille Lauro ha continuato il proprio manifesto parlando di genere non-binario con un nuovo post, in cui commentava un fermo immagine della performance di ieri, nel quale metteva del rossetto al suo amico e compagno di palco Boss Doms: «Oltre il maschile e il femminile. Oltre gli schemi omologanti di una sessualità politicamente corretta. Oltre la divisione binaria. Metto solo un filo di rossetto».
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