«Sailor Moon vi renderà delle femminucce»: la psicologa ci aveva avvertiti

«Seguire sullo schermo questa eroina (Sailor Moon, ndr) potrebbe essere pericoloso per i più piccoli», sono le parole con cui nel lontano 1997 la psicoterapeuta Vera Slepoj lanciava l’allarme riguardo l’influenza negativa che i personaggi del noto anime giapponese avrebbero potuto esercitare sui bambini che, spinti ad identificarsi con la forza di personaggi femminili combattivi e indipendenti, rischiavano di diventare delle «femminucce». A riportare in luce queste dichiarazioni è stata la pagina Facebook Sapore di Male, che spesso ironizza su espressioni della nostra cultura presente e passata, figlie di una mentalità retrograda e patriarcale.

La tesi della Slepoj, basata sulle accuse di alcuni genitori che avevano osservato la tendenza dei loro figli maschi ad identificarsi nella protagonista dell’anime, partiva dall’idea che «nei bimbi l’acquisizione della sessualità si sviluppa anche secondo modelli imitativi». Proprio per questo le guerriere sailor, trasmesse all’epoca su Rete4 all’orario di cena, sarebbero le responsabili delle devianze sessuali di molti bambini.

La polemica, che rese la psicoterapeuta abbastanza nota all’epoca, generò un vero e proprio caso; tanto da determinare pesanti conseguenze nella censura italiana della serie animata. Nel corso della quinta serie, infatti, le Sailor Starlights, guerriere sailor che quando non sono nella forma di combattenti sono degli uomini, sono diventate, nella versione italiana dell’anime, le sorelle gemelle della loro controparte maschile, i Three Lights, allo scopo di non confondere i bambini.

Questo episodio, come molti altri, può essere uno spunto per ragionare su quella mentalità del rosa e del blu, secondo cui sin da bambini dobbiamo essere educati a rispettare un genere (e i comportamenti che vi sono, stereotipicamente, associati) attraverso l’utilizzo solo di determinati giochi, colori e vestiti. Una mentalità della quale, ancora oggi, nell’educazione dei figli continua a persistere.