Un grave episodio di omofobia si è registrato ad Altopascio, in provincia di Lucca, nel corso di una serata a tema LGBT nella notte tra il 10 e l’11 gennaio. L’accaduto è stato raccontato sui social da una delle vittime, Simone Turini, e da alcune persone che erano presenti quando un gruppo di ragazzi hanno dato vita a un attacco a sfondo omofobico che è degenerato in rissa dentro e fuori dal locale.
Simone ha raccontato nelle proprie Instagram Stories la dinamica dell’aggressione. Un gruppo di ragazzi si sarebbe avvicinato alle sue spalle mentre stava ballando, strappandogli la camicia, graffiandogli la schiena e tirandogli una “manata”. A quel punto, alcuni conoscenti di Simone si sarebbero avvicinati in sua difesa, chiedendo agli aggressori il motivo di quel gesto e ricevendo come risposta: «Perché gli piace il ca**o e perché lo prende in c**o».
A tale provocazione, una ragazza avrebbe risposto affermando che è meglio essere una persona omosessuale o transgender che essere etero e avere le corna. La reazione degli aggressori è stata quella di aggredire indistintamente i ragazzi e le ragazze che erano lì intorno, alcuni dei quali hanno riportato delle lesioni. L’ira violenta sarebbe poi proseguita nel fuori dal locale, dove con un manganello avrebbero provocato danni ad almeno un’automobile urlando «schifosi gay» e «schifose lesbiche».
I Carabinieri stanno indagando sull’accaduto, con l’aiuto delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. In molti hanno espresso sui social network solidarietà alle vittime e indignazione per cotanta violenza, tra cui le drag quen Karma B e Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce sull’Arno, comune in cui vive Simone. La prima cittadina del comune toscano ha scritto in un post Instagram: «L’aggressione avvenuta in una discoteca di Altopascio nei confronti di un ragazzo omosessuale è ignobile. Le forze dell’ordine assicurino alla giustizia i responsabili di questa violenza. Un abbraccio e la vicinanza di tutta Santa Croce sull’Arno alle vittime di questa aggressione. Il Comune esporrà la bandiera arcobaleno da domani, per sottolineare la nostra condanna e la nostra richiesta che questo episodio trovi giustizia al più presto».
In un’intervista a GayNews, il deputato Alessandro Zan ha ribadito la necessità di legiferare al più presto per contrastare l’odio omofobico e transfobico: «Quest’anno dovrà vedere nascere la legge contro l’omotransfobia: chi urla “schifosi gay, schifose lesbiche” o aggredisce una persona solo per ciò che è e per chi ama deve pagarla. E deve pagarla cara. Il nostro Paese non può tollerare questa barbarie. È una questione di civiltà».
Continua la violenza quotidiana che colpisce le persone #LGBTI. Stavolta l’aggressione addirittura all’interno di una serata dedicata. Vogliamo una legge, chiediamo formazione nelle scuole, pretendiamo sicurezza, per vivere a pieno le nostre vite. pic.twitter.com/BRf1VyyFnM
— Gianmarco Capogna (@gmarcoc) January 11, 2020
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