L’omelia del vescovo Crepaldi: «Blasfemo identificare Gesù come gay, pedofilo e sardina»

L’arcivescovo Giampaolo Crepaldi ha condannato nel corso di un’omelia pronunciata in occasione dell’Epifania, coloro che hanno fatto delle associazioni all’immagine di Cristo che violano la regula fidei.

Crepaldi ha affermato: «Carissimi fratelli e sorelle, questa esemplare professione di fede dei Magi in Gesù Signore, Re e Salvatore universale, durante le feste natalizie è stata oggetto di un attacco senza precedenti che è andato dispiegandosi in varie forme: dalla volgare e blasfema identificazione della sua persona con l’essere gay, pedofilo e “sardina”, fino a più sofisticate interpretazioni dei testi scritturistici che lo hanno privato della natura divina».

Per quanto riguarda l’ipotesi di un Cristo omosessuale, il vescovo di Trieste fa probabilmente riferimento alla commedia Netflix “La prima tentazione di Cristo”, che ha scatenato le reazioni dei fondamentalisti cristiani, sfociate in un vero e proprio attentato. Crepaldi si è limitato a un accenno, senza approfondire il motivo per il quale ipotizzare l’omosessualità di Gesù sarebbe blasfemo: l’insegnamento del Cristo riguarda la castità o l’eterosessualità? Pare evidente è che al termine “gay” viene data un’accezione negativa e viene messo (ancora una volta) sullo stesso piano della pedofilia, si spera per ragioni di sintesi.

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