Stereotipi: le misure contano, ma solo nelle aspettative

«Quello ce l’ha grossissimo, sicuramente mi distruggerà». Quante volte abbiamo detto queste parole agli amici, associando la grandezza del pene ad un ruolo ben preciso? Quante volte, invece, queste aspettative sono state deluse? In altre parole, le misure contano?

Gli stereotipi di ruolo, purtroppo, sono una realtà molto diffusa tra le persone gay e bisessuali. Pensare che un uomo possente, con la barba e un grosso pennello debba essere necessariamente attivo, mentre uno più esile, curato e con un sedere tondeggiante sia nato per svolgere il ruolo del passivo è sbagliato. Se poi entrano in gioco anche caratteristiche come l’etnia, lo stereotipo diventa anche offensivo.

La preferenza di un determinato ruolo tra le lenzuola poco ha a che vedere, infatti, con le proprie caratteristiche fisiche. È tutto dovuto a un insieme di fattori, in cui è la mente e non il corpo a farla da padrona. Perché come è vero che la stimolazione prostatica può portare in linea teorica all’orgasmo, è anche vero che alcune persone provano fastidio nella penetrazione e la rifiutano categoricamente. Al tempo stesso, nonostante la libido sia al massimo, esistono uomini il cui cavallo si ferma poco prima dell’ingresso della caverna delle meraviglie.

Se vogliamo parlare di performance, associando una grossa spada a una cruenta battaglia tra le lenzuola, anche qui possiamo notare facilmente come non sempre è tutto oro quello che luccica. Ho provato molte più soddisfazioni con uomini dal pene di una media misura che con altri di dimensioni extra, ma che nell’atto pratico si comportavano né più né meno di un dildo. Allo stesso tempo sono rimasto stupito della bravura di ragazzi che tutto potevano rappresentare tranne che lo stereotipo del top dominante, mentre a letto erano delle vere e proprie macchine da guerra. Stessa storia per i bottom: sono tantissimi gli uomini dall’aspetto virile che si aprono come fiori a primavera quando è il momento di essere penetrati e altrettanti ragazzi efebici che si trovano più a loro agio in un ruolo attivo.

Non vogliamo essere giudicati per quello che facciamo tra le lenzuola e ci danno fastidio gli insulti collegati alla nostra mancata eteronormatività, ma al tempo stesso cadiamo anche noi nella trappola degli stereotipi, come ha ampiamente dimostrato la nostra rubrica Instagram Top or Bottom. Il più delle volte si sono associate le preferenze sessuali a determinate caratteristiche fisiche, cannando in pieno il colpo.

Siamo abituati a giudicare un libro dalla copertina, prendendolo senza nemmeno sfogliarlo, sicuri che il contenuto ci piacerà perché il numero di pagine è enorme e a noi piacciono i libri grossi. Poi ti accorgi che il libro è la trilogia delle Cinquanta Sfumature e ti penti di non aver comprato il libricino di Sepulveda che ti avrebbe fottuto la mente.

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