Cambiano i tempi e con essi la comicità: lo sa bene l’attore statunitense Eddie Murphy, che in una recente intervista ha ammesso che quando riguarda alcuni suoi vecchie gag è in imbarazzo per alcune battute sulle persone omosessuali.
Nel suo spettacolo intitolato “Delirious” del 1983, il comico adottava un linguaggio molto esplicito e pieno di termini sessisti come “tr**a” e omofobici come “che**a”. «Ho incubi sui gay» affermava Murphy nel suo show, raccontando aneddoti in cui gli uomini gay erano fortemente stereotipizzati e ossessionati da lui. Tante le battute su Michael Jackson, soprattutto riguardo alla sua effeminatezza, «Michael Jackson sa cantare, è un bel ragazzo, ma non è certo il tipo più virile del mondo» ironizzava il comico. Battute che all’epoca facevano esplodere in una fragorosa risata gli spettatori, ma che oggi non riscuoterebbero lo stesso successo per via di una maggiore consapevolezza sull’offensività di certe frasi.
«In parte mi arrabbio quando lo guardo – afferma oggi Murphy in un’intervista alla CBS – non posso credere di aver detto quelle cose. [Lo spettacolo] è imbarazzante, ma questo non vuol dire che non lo apprezzo. Lo apprezzo e lo guardo nel contesto di quei tempi». Il vincitore di un Golden Globe dimostra dunque di essere maturato da allora e di essere di un’opinione diversa rispetto ad alcuni comici nostrani sul politically correct.
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