Sodoma non fu distrutta per gli omosessuali ma per la non accoglienza

L’ultimo studio della Pontificia Commissione Biblica pare modificare l’interpretazione teologica nei confronti dell’omosessualità. “Che cosa è l’ uomo?” è un itinerario di antropologia biblica, che si occupa per l’appunto di antropologia teologica e in particolar modo di argomenti ritenuti importanti per la società attuale come l’omosessualità.

Come ogni volta che si discute di questo tema, ci sono ovviamente posizioni diverse. Da una parte troviamo la Chiesa Tedesca che parla dell’omosessualità come di una «forma normale di predisposizione sessuale», idea condivisa anche da alcune correnti progressiste statunitensi; dall’altra ci sono i tradizionalisti che parlano di adeguamento alla modernità e di una “Chiesa in uscita”.

Sebbene non tutti ritengano che questo studio, compilato dalla Pontificia Commissione Biblica, su ordine di Papa Francesco sia un vero e proprio sdoganamento, una parte significativa dell’opera si rifà a Sodoma, e la sua interpretazione è stata vista dai sovranisti come un attacco ai “porti chiusi”.

La commissione ritiene infatti che Sodoma sia stata distrutta non perché contraria alla morale sessuale voluta da Dio, ma parlando di «peccati contro la natura» si ritiene che essa sia stata annientata perché non ospitale:

Illustra un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza nei confronti del forestiero, comportamento giudicato gravissimo e meritevole perciò di essere sanzionato con la massima severità, perché il rifiuto del diverso, dello straniero bisognoso e indifeso, è principio di disgregazione sociale, avendo in se stesso una violenza mortifera che merita una pena adeguata.

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