Quando si parla di sessualità con una persona disabile, spesso si riferisce al corpo dell’altro come un limite, una debolezza che impedisce una sana vita sessuale. Ma è ancora più frequente che, nell’era della soddisfazione compulsiva dei propri appetiti, il disabile venga desessualizzato e inserito nella categoria protetta degli “intoccabili”.
A contrastare questo stigma e mostrare al mondo intero che anche un ragazzo disabile può fare sesso e goderne, ci ha pensato Andrew Gurza, attivista contro la desualizzazione delle persone disabili. Essendo gay e affetto da paraplegia, Andrew ha deciso di partecipare a un porno della Himeros, azienda pornografica con la quale aveva già collaborato in precedenza per dei video educativi su YouTube.
«Chiedere ad Andrew di prendere parte a questo progetto è stato una naturale estensione del nostro rapporto lavorativo – racconta a Out.com il fondatore di Himeros Davey Wavey – quella scena è la celebrazione dell’intimità tra due uomini e la responsabilità che avevamo era immensa, perché i disabili sono quasi invisibili nei porno. Per le persone con disabilità è importante vedere una proiezione di sé nei contenuti pornografici, nella quale rispecchiarsi».
«Ho sempre pensato di voler girare un porno – racconta Gurza – ma ero convinto che il mio corpo diverso fosse meno desiderabile di quello di altri uomini, così quando mi è stato proposto sono subito salito a bordo di quest’avventura. Ho aiutato a incorporare la mia disabilità in ogni parte di questa creazione, facendo vedere tutti i passaggi che ci vogliono per portarmi fisicamente a letto, mostrando aspetti del sesso che non si sono mai visti, in una sorta di guida sui generis su come fare sesso con un uomo disabile».
La Homeros inserisce da tempo contenuti educativi nei suoi film per adulti, mostrando delle sfaccettature esistenti nella realtà, ma assenti dall’industria pornografica perché difficili da gestire e vendere. «Penso che il porno sia un mezzo importante – dichiara Andrew – ed è ora che la disabilità venga celebrata attraverso esso. Se il mio filmato potesse iniziare a cambiare la visione di qualcuno sulla questione disabilità e sesso, sarebbe fantastico. Sfortunatamente non ci sono molti attori disabili, ma voglio cambiare anche questo».
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