Negli ultimi mesi, la cronaca calcistica ci ha raccontato di spiacevoli episodi di razzismo e omofobia. L’ultima notizia in ordine cronologica risale a ieri, con l’attaccante della formazione femminile della Juventus, Eni Aluko, che è tornata nel Regno Unito perché non riusciva più a sopportare il razzismo nel nostro Paese.
A dare una lezione di stile, e non parliamo di quello calcistico, in questo clima d’odio è l’SSD Palermo. Dopo il supporto del Bari Calcio al Bari Pride, è la volta della squadra di calcio palermitana: grazie a una collaborazione con il Palermo Pride, l’allenatore e i calciatori rosaneri hanno girato uno spot contro ogni tipo di discriminazione, razzismo, omofobia, violenza e paura.
Io non sono da solo. Non siamo mai da soli, nemmeno in campo, perché è insieme che si vince. Il giocatore con la maglia diversa della mia è solo il mio avversario in partita. Razzismo, omofobia, discriminazione, odio, violenza e paura: questi sono invece i miei nemici ogni giorno e sono questi che voglio mettere in fuorigioco, perché c’è una squadra vera che li vuole combattere. È la squadra di tutti i palermitani e di tutte le palermitane. Siamo insieme, siamo il Palermo, siamo aquile.
Non è la prima iniziativa per il sociale sposata dal Palermo. In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la storica squadra siciliana ha deciso che, d’ora in poi, allo stadio Barbera saranno lasciati vuoti dei posti in prima fila in tribuna autorità, simbolicamente occupati dalle vittime di femminicidio. Ciascuno di loro sarà un “Posto occupato”, come il nome della campagna contro la violenza di ogni genere.
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