In Lituania l’opinione pubblica si è divisa in seguito alla notizia della censura della serie-documentario Gay Dads (intitolata in lituano Spalvos) che racconta la vita delle famiglie arcobaleno nel Regno Unito. Dopo essere stato pubblicato in un primo momento sul portale internet dell’emittente nazionale LRT, il video è stato poi rimosso dai palinsesti in quanto «trasgressore della Legge sulla Tutela dei Diritti dell’Infanzia».
Ciò è avvenuto dopo che un gruppo di attivisti anti LGBT hanno manifestato a Vilnius nei pressi degli uffici centrali dell’emittente nazionale contro qualsiasi rappresentazione di famiglia omogenitoriale sulla TV pubblica. I manifestanti omofobi hanno poi inoltrato un reclamo contro il programma, indirizzato alle autorità che regolano l’emittente approvato dal governo e, finché le autorità amministrative non avranno preso una decisione, è stata sospesa la messa in onda della serie LGBT.
Vladimir Simonko, direttore esecutivo della LGL (Lega lituana per i diritti LGBT) ha dichiarato: «La legge predisposta alla “protezione dei minori” dagli effetti dannosi dell’informazione pubblica fu
promulgata con l’intento di limitare l’esposizione del pubblico a temi quali famiglia, genere e
diversità sessuale, il che viola di conseguenza la libertà d’espressione di lesbiche, gay, bisessuali,
transgender ed intersex. Una tale legge somiglia alle leggi “Anti-Gay Propaganda” attive in Russia ed è incompatibile con l’idea condivisa dall’Unione Europea di democrazia».
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