Noi ci abbiamo scherzato con un quiz, ma c’è chi l’ha fatto sul serio: a inizio ottobre è stata rilasciata l’app di Joel Bellenson, dal titolo How gay are you? (“Quanto sei gay?”).
Durata quanto un battito di ciglia a seguito delle numerose polemiche e critiche sorte da parte di esperti e non, l’app offriva la possibilità di far sapere agli utenti il loro orientamento sessuale, specificando altresì il proprio “grado di omosessualità”.
Tale esperimento basava i propri esiti su un importante studio eseguito sul campo della genetica, pubblicato nell’agosto di quest’anno, cui ha portato alla conclusione che non esiste un unico gene che determina l’omosessualità di un soggetto, ma tanti geni che apportano, però, un contributo marginale rispetto al grande peso esercitato da ambiente, cultura ed educazione.
Per conoscere l’esito del test, gli utenti avrebbero dovuto caricare i dati del proprio DNA che avrebbero potuto ottenere o da società di test genetici, oppure direttamente dal sito per 182 dollari. Per scaricare l’applicazione, invece, si sarebbe dovuto pagare 5.50 dollari.
Numerosi ricercatori hanno manifestato le proprie perplessità a riguardo. La principale è che l’app potrebbe condividere i dati dell’utente che ha accesso al test con terze parti e metterlo a rischio a causa del suo orientamento sessuale: «Sono particolarmente preoccupato per questo perché il responsabile dell’app ha indicato che viveva in Uganda… e l’Uganda è un Paese in cui le persone queer non sono protette», spiega Joseph Vitti, assegnista di ricerca al Broad Institute, riferendosi al fatto che lo Stato africano ha intenzione di presentare un disegno di legge che impone la pena di morte alle persone omosessuali.
Lo sviluppatore dell’app ha però ribattuto: «È offensivo per me che si preoccupino che le persone (in Uganda, ndr) abbiano il lusso di buttare circa centinaia di dollari per un test, e che, in qualche modo, le autorità otterrebbero i risultati dei test, il che è ancora più ridicolo. Speravo solo di poter aiutare le persone ad accettare tutta la nostra unicità come naturale».
La settimana seguente l’app ha cambiato nome in 122 Shades Of Grey (122 Sfumature di Grigio), come le 122 variabili rilevate a seguito dello studio appena citato al fine di determinare l’orientamento sessuale dell’utente, ma ciò non è servito, come non sono stati utili neanche alcuni accorgimenti apportati all’app per scongiurare la chiusura della stessa, avvenuta quando una petizione online aveva raggiunto 1400 firme.
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1 thought on “Quanto sei gay? Un’app si è proposta di dirtelo”