Roisin Murphy, eclettica e sofisticata cantautrice già voce dei Moloko, torna con un nuovo singolo – “Narcissus”, dai chiari rimandi alla stagione d’oro della disco – e ribadisce i suoi forti legami con la comunità LGBT+, ulteriormente confermati dalla sua presenza alla tappa di Manchester di Homobloc, la serata queer più popolare dell’anno.
In un’intervista rilasciata a PinkNews, la 46enne irlandese ha infatti confessato di amare travestirsi fin da quando era bambina, e di essere «sempre un po’ in drag» – qualcosa che a suo dire è dentro ognuno di noi, anche solo in minima parte, e che nella seconda metà degli anni 80 si rivelò liberatorio per la sua formazione da adolescente: la libertà di spogliarsi dei panni abituali per raccontare altre storie, o il poter girare in città con indosso «il vestito nuziale anni 60 di mia zia».
Nonostante ciò, la conturbante Roisin Murphy ha ammesso di non seguire RuPaul’s Drag Race UK (per mancanza di apparecchio televisivo in casa!) e, a precisa domanda sul suo rapporto col gender, di sentirsi “piuttosto cis”. Riguardo alle recentissime conquiste sociali nella vicina Irlanda del Nord, che ha appena legalizzato matrimonio gay e aborto, pensa invece che diverranno presto parte del quotidiano, esattamente come in Eire – ultimo paese dell’Europa occidentale a depenalizzare l’omosessualità (1993) che ora celebra regolarmente matrimoni rainbow dal novembre 2015. Segno dei tempi che cambiano, anche nella (ex?) cattolicissima Irlanda.
Cover photo: Queerty
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