Trovare una stanza in una città come Roma è già un’impresa poco facile, ma succede nel 2019 che le cose si complichino nel caso in cui si sia omosessuali. È questa l’esperienza che ci racconta Dario, un nostro lettore originario di Napoli che è tutt’ora alle prese con la ricerca di una stanza nella capitale, dove lavora.
Lo scorso 21 ottobre, Dario ha trovato un annuncio su un famoso sito specializzato, ed è andato a visitare l’appartamento in questione, sito nel quartiere Tuscolano, dove ad accoglierlo c’era uno di quelli che sarebbero stati i suoi eventuali coinquilini. In quell’occasione Dario decide di fare subito coming out, per evitare problemi in futuro e l’inquilino afferma che non è assolutamente un problema, confidando che anche colui che era precedentemente in quella stanza lo fosse e che erano così amici da ritenerlo come un fratello.
La stanza e l’appartamento convincono subito Dario, che esprime il proprio interesse nello stipulare il contratto d’affitto. L’inquilino dice quindi che avrebbe sentito il proprietario della casa e che si sarebbe fatto sentire il giorno successivo. Ma all’indomani arriverà una cattiva notizia (come si può sentire dal vocale in cui abbiamo alterato la voce dell’inquilino): «Per correttezza ho dovuto dire il tuo orientamento sessuale (al proprietario, ndr) e siccome già un ragazzo gay ha preso un’altra stanza lui ha fatto obiezioni, ha detto che già uno basta».
Ascolta l’audio Whatsapp:
«Il proprietario non vive in casa – ci racconta Dario – quindi io davvero non so quale sarebbe potuto essere. Gli avrei pagato l’affitto molto tranquillamente. Ho pensato anche che il problema fosse più del ragazzo con cui ho parlato che del proprietario». Ci spiega poi di aver deciso di specificare subito il proprio orientamento sessuale, sebbene non sia un atto dovuto, perché non voleva doversi nascondere in quella che sarebbe diventata anche casa sua.
Non sappiamo con esattezza se l’inquilino avesse dei pregiudizi nei confronti di un ragazzo omosessuale al tal punto da essere turbato dalla sua presenza in casa, o se realmente il locatore abbia deciso (per qualche strana ragione) di mettere un limite numerico agli omosessuali nel proprio appartamento. Sappiamo soltanto che Dario ha subito una discriminazione a sfondo omofobico.
Leggi anche: Annuncio bislacco a Milano: «affitto a giovane gay attivo riservato»
Leggi anche:
-
Gli audio omofobi choc del primario e candidato sindaco per il centrodestra: «Tutti nel forno crematorio»
-
Onda Pride: oltre il milione a Roma, resistenza queer anche a Torino, Catania e Bergamo
-
La classifica dei Paesi UE più inclusivi per i professionisti LGBTQ+: tanta strada da fare per l’Italia
-
Inclusività nell’infinito: la NASA lancia una nuova bandiera arcobaleno cosmica
-
Farida Kant: la mia esperienza a Drag Race Italia
Il clima in questo paese peggiora sempre più. Fra 10-20 anni secondo voi, dopo 10-20 anni a ire che noi gay siamo depravati etc,, che vi aspettate che succeda? Oggi non ti danno una stanza, domani non ti danno un lavoro, dopo domani ti dicono che non ti dev tenere per mano, e così via…fino alle camere a gas. Non sta scritto da nessuna parte che i gay non possano essere di nuovo oggetto di persecuzione.