Un’artista che rimane immarcescibile, che ha saputo esprimere la propria personalità e la propria verve attraverso la musica: Patty Pravo si racconta al Corriere ripercorrendo la sua vita che l’ha contraddistinta per la musica, gli amori e una spiccata trasgressione, la quale emerse sin da piccola: «Bambina, a Venezia. Mi vestivano con l’abito di velluto blu, il fiocco sul collo. Una cosa tragica. Io volevo i pantaloni. Un giorno, tagliuzzo il vestito e i capelli. Tornano i nonni e dico: “io mi voglio così”. Si misero a ridere».
La prima volta
Sono proprio i nonni ad averla cresciuta ed aver contribuito a farla diventare quello che è stata ed è tuttora: «Mi hanno dato una libertà che ti obbliga a responsabilizzarti. Nonna ha capito la mia essenza: mi ha fatto dare lezioni di piano a tre anni, poi di danza. A 14 anni, una mattina, invece di andare a scuola, sono andata a fare l’amore. Torno a casa felice. Dico: nonna, nonno, ho fatto l’amore e mi è piaciuto molto, posso tornarci nel pomeriggio? Mi ci hanno mandata».
Gli amori, la bigamia e trigamia
L’artista ha avuto sei mariti, di cui quattro riconosciuti, perché per la legge è illegale legarsi ad un triplo vincolo matrimoniale. Ebbene sì, la Pravo è stata anche trigama, oltre che bigama: «Lavoravo con Vangelis all’album Tanto, entro nel suo studio e vedo un bellissimo ragazzo che suona il basso, Paul Martinez. Poi un altro, bellissimo, che suona la chitarra, Paul Jeffrey. Amarci in tre fu naturale. Abbiamo anche abitato insieme a Roma».
La cantante sposò prima Jeffrey nel ‘76 a Bali e poi Martinez nel ’78. Le nozze col primo non furono valide per la legge, «però sono vere quelle con Martinez. Il problema nasce quando sposo a San Francisco l’americano Jack Johnson, grande chitarrista. Dopo “Pensiero stupendo”, me n’ero andata a vivere lì per bisogno di normalità. Comunque, venne fuori che il matrimonio con Baldieri (suo secondo marito, ndr) non era stato annullato bene. Dunque, ero bigama. Mi salvai perché scoprimmo che ero ancora sposata anche con Martinez e la trigamia non è contemplata dalla legge».
Ma al momento nessun amore all’orizzonte: «Mi guardo intorno e non vedo nessuno. Poi, mi piacciono i giovani e la gioventù di adesso non ha fascino».
I giorni passati in cella
«Ci sono stata tre giorni – racconta Patty Pravo riferendosi a Rebibbia – rilasciata con tante scuse perché cercavano cocaina, ma io, se c’è una cosa che non ho mai preso è la coca. Il resto sì. Cominciai a casa del pittore Mario Schifano, anni 60. Aveva vasi pieni di pilloline, ci bivaccavano i Rolling Stones». Ora la cantante dichiara di non assumere più nulla: «neanche la canna che Ornella Vanoni prende per dormire».
Foto copertina di Claudio Porcarelli
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